Il Pd “è un ‘bene pubblico’ e nessuno può metterlo a rischio”. Lo scrivono gli europarlamentari del partito in un appello al segretario Matteo Renzi e a tutti i principali esponenti del partito.
“L’Unione europea – ricordano – deve rinnovarsi e rilanciare la sua unità, costruendo politiche comuni nel segno della crescita, della coesione sociale e territoriale, dell’equità, dell’innovazione, dei diritti, della democrazia, della solidarietà. Questa battaglia richiede un Pd forte e unito, che contribuisca al rilancio e al rinnovamento della sinistra europea e un’Italia forte capace di svolgere una funzione di guida all’interno dell’Unione”.
“Per proseguire e rilanciare queste battaglie, a partire dall’appuntamento di Roma sui Sessant’anni dal Trattato del 1957 non possiamo mettere a repentaglio l’unità del Pd e la stabilità del Paese, indebolendo il principale partito del Pse in una fase cruciale e delicatissima in cui è in gioco futuro dell’Europa e il destino dell’Italia. C’è bisogno – sottolineano gli europarlamentari – di un Pd forte, che continui a portare avanti i suoi valori europeisti e le sue idee progressiste. Al segretario Matteo Renzi e a tutti i politici protagonisti in queste ore di un confronto acceso chiediamo di trovare un punto di incontro basato sul rispetto reciproco, personale e politico”.
“Il Pd – si legge ancora nell’appello – è di tutti non solo dei dirigenti, è soprattutto dei suoi iscritti ed elettori. Il Pd è anche nostro, di noi europei, che ogni giorno in Europa lavoriamo, confrontandoci nel merito, sui temi, senza personalismi. Chiediamo pertanto che in Italia si mantenga la forza del Pd unito perché questo è un ‘bene pubblico’ e nessuno può metterlo a rischio e che si apra il confronto vero e ‘sincero’ sui contenuti, dai valori ai programmi, e sulla leadership”.
“Il luogo, la sede, è il Congresso, e lì si giocheranno le diversità, le unità e le convergenze che dovranno misurarsi col sostegno della base democratica. Un Congresso che nel suo svolgimento può consentire momenti unitari di riflessione ed elaborazione programmatica, e che deve svolgersi in modo leale, franco, assicurando la contendibilità della guida del partito e al tempo stesso salvaguardando la sua unità e il suo pluralismo. Per questo – concludono gli europarlamentari del Pd – chiediamo a tutti di non lasciare nulla di intentato per ricomporre l’unità del partito”. adnkronos
FAI PARTECIPE RENZINO … SI è RESO INVISIBILE (LO HANNO FATTO CREDERE) COME CALANDRINO NEL “MUGNONE” IN CERCA DELLA PIETRA “FILOSOFALE” E PRENDEVA LE “SASSATE” … E LUI ZITTO … CREDEVA DI ESSERE INVISIBILE.!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Questi confondono i beni culturali col PD!
VALLO A DIRE A RENZI = ANCHE IL PIU’ SCALCINATO DEI TOSCANI “PITERCOLO” – LO AVREBBE CAPITO … COME CALANDRINO – COME SUSSI E BIRIBISSI VOLEVANO ARRIVARE AL CENTRO DELLA TERRA DALLE FOGNE DI FIRENZE.-.