Lite tra i Radicali, ”sfrattati” Bonino e Magi

Alta tensione tra radicali. Un “avviso di sfratto” dalla storica sede di via di Torre Argentina è stato recapitato ai Radicali italiani di Emma Bonino e Riccardo Magi dal Partito radicale, con una lunga email inviata a tutti gli iscritti, in cui si spiega tra l’altro che dal primo marzo la storica sede radicale “passerà alla Lista Pannella e questo comporterà una redistribuzione degli ‘spazi’ disponibili, tra la stessa Lista, il Partito, e le sole associazioni impegnate nella realizzazione degli obiettivi congressuali”.

In sostanza, denuncia Riccardo Magi, si tagliano fuori i Radicali italiani e altre associazioni della galassia radicale, prefigurando “uno strappo rispetto alla nostra storia che con Pannella non sarebbe mai avvenuto”.

Sembra consumarsi così, a meno un anno dalla morte di Marco Pannella, la rottura tra il Partito radicale che fa capo a Rita Bernardini e Maurizio Turco, e i Radicali italiani di Bonino e Magi.

Maurizio Turco, in un filo diretto su Radio radicale, spiega i termini della vicenda, anticipata dal Corriere della Sera. “La questione è semplice. C’è stato un Congresso a Rebibbia che ha deciso alcune cose, una campagna per lo stato di diritto e il diritto alla conoscenza, la campagna per la giustizia e l’amnistia e la campagna per gli Stati Uniti d’Europa. Tutti sono legittimati ad avere altri obiettivi ma le nostre campagne le ha decise il congresso”, dice con riferimento ai Radicali Italiani, impegnati su altri temi, come immigrazione e antiproibizionismo.

A commentare  lo strappo, la Bonino all’inizio del suo intervento all’incontro milanese ‘Forza Europa’: “Da radicale europeista, anzi da federalista europea convinta, mi sento a casa. Io una casa ce l’ho. Casomai non una sede ma una casa ce l’ho”: con ironia Emma Bonino ha commentato lo strappo interno ai radicali all’inizio del suo intervento all’incontro milanese ‘Forza Europa’. L’intervento della Bonino è stato preceduto da un video che riportava il testamento ideale di (guerrafondaio, ndr) Altiero Spinelli con immagini sue e di Marco Pannella.