Libero replica a M5S: “Pistola fumanti”. I primi sessisti sono loro

“Pistola fumanti”. Così Libero decide di aprire l’edizione di oggi, dopo la bagarre di ieri in seguito al titolo rivolto alla sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Quanto chiasso per una ‘patata bollente’, l’occhiello del titolo.

“Gli educati inventori del Vaffaday ci mettono alla gogna e la sinistra si accoda accusandoci si sessismo – si legge nel sommario che accompagna l’editoriale del direttore Vittorio Feltri -. Ma quando riservammo a Ruby la medesima copertina dedicata alla Raggi nessuno si lamentò, Al solito, due pesi e due misure”.

In prima pagina anche un editoriale di Gianluca Veneziani dal titolo “Così i professionisti dell’insulto trattano le rivali politiche”, corredato da un fotomontaggio ripreso dal blog di Grillo che nel 2011 “sbeffeggiava alcuni protagonisti del dibattito sul caso Ruby”, come si legge nella didascalia dell’immagine con Gad Lerner, Mara Carfagna, Nicole Minetti e la stessa Ruby.

Virginia Raggi sfida il ridicolo

“Steno aveva più stile. E lo stile manca a chi per attaccare ricorre all’insulto volgare. “La patata bollente”, titola Libero… Immagino le ore passate in redazione per produrre questa rara perla di letteratura. Non c’entra il confronto, non c’entrano le idee diverse”. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi, in un post su Fb sulla prima pagina di Libero.

“C’è un retro-pensiero che offende non soltanto me ma tante donne e tanti uomini. Voglio soltanto svelare un segreto a questi fini intellettuali: un sindaco può essere anche donna! Nel 2017 c’è chi, sfortunatamente, non riesce ancora ad accettare questa semplice idea. Deve farsene una ragione”, ha aggiunto.

“Non mi sento una vittima – ha aggiunto Raggi -. Vittime sono tutte le donne e tutti gli uomini che subiscono, ogni giorno, ogni sorta di violenza che un certo clima e certe parole favoriscono (Cosa nel quale il M5s si distingue come da immagine sopra ndr). Ringrazio tutti coloro, donne e uomini, che oggi mi hanno manifestato la loro solidarietà. La strada per la parità è ancora lunga ma abbiamo una lunga resistenza. Ah, dimenticavo – ha concluso la sindaca di Roma -. Quando chiederò il risarcimento per diffamazione – ovviamente, lo farò – aggiungerò anche 1 euro e 50 centesimi che ho speso per comprare per la prima ed ultima volta questo giornale”, ha concluso.