Migranti, Croce rossa: tendopoli non sono modo giusto di fare accoglienza

ROMA, 10 FEB – “Noi della Croce rossa ci auguriamo che la tendopoli di Monteverde chiuda perché non è questo il modo giusto di fare accoglienza. Era nata in una situazione di emergenza per supplire alla carenza di posti, ma non è una soluzione”. Così il direttore della Croce Rossa di Roma Pietro Giulio Mariani in merito all’hub situato a via Ramazzini a Roma. La tendopoli “avrebbe dovuto chiudere il 31 dicembre del 2016 ma è andata in proroga. Il mio timore personale è che questa tendopoli forse non chiuda”.

L’hub è costituito da tre blocchi, due di tende e una struttura fissa dove si accolgono donne e bambini. “Abbiamo raggiunto la capienza massima di 414 posti con questi ultimi sbarchi e non ci sono partenze previste, al contrario la prefettura è alla ricerca ancora di posti aggiuntivi”. La tendopoli di Monteverde è nata come “camera di compensazione” degli sbarchi, ma è diventata altro: “le persone sarebbero dovute restare un massimo di 48-72 ore per poi essere ricollocati nei Cas, ma dato il numero degli sbarchi le persone sono rimaste nella tendopoli anche per mesi” continua Mariani.

Tra novembre 2016 e gennaio 2017 la quasi totalità dei migranti dell’hub faceva parte del progetto di ricollocamento nei Paesi europei, ma con gli ultimi sbarchi sono arrivati circa 100 nuovi ospiti direttamente dai porti. “Ufficialmente il 28 febbraio la tendopoli chiude, quello che succederà dopo dipende dalla prefettura” conclude. (ANSAmed).

terremotati nelle tende

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