Nel bilancio della Presidenza del Consiglio le risorse a sostegno delle adozioni internazionali e della Commissione adozioni internazionali ammontano per il 2017 a 20 milioni di euro, 5 milioni in più rispetto allo stanziamento inizialmente previsto: lo ha reso noto la ministra per i rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, nel corso del Question time alla Camera. Quanto alla delega ancora non attribuita, Finocchiaro ha spiegato che “la Cai è presieduta per legge dal presidente del Consiglio o da un suo delegato. Il presidente del Consiglio assumerà le determinazioni anche tenendo conto dell’imminente scadenza del mandato dell’attuale vicepresidente della Commissione” e sempre tenendo presente “la necessità di tutelare in primis i minori”.
Il deputato della Lega Rondini ha replicato accusando la Cai di inefficienza, ricordando che le adozioni sono drasticamente calate e che “ci sono 150 famiglie italiane disposte ad adottare bambini bielorussi che stanno aspettando”. ANSA
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«Adozioni, inserire le coppie gay»
(Il Mattino) Nel corso dell’indagine conoscitiva in vista della riforma della legge sulle adozioni, «è stato evidenziato, da parte di autorevoli esponenti della dottrina, della giurisprudenza e dell’avvocatura, che non vi è motivo di precludere l’adozione alle coppie di conviventi, eterosessuali oppure omosessuali, così come alle parti di un’unione civile»: è quanto scrive la presidente della Commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, nella proposta di documento conclusivo depositata oggi in Commissione. «Prescindendo dallo specifico status dei soggetti richiedenti – scrive Ferranti – ciò che occorre valorizzare è infatti l’idoneità affettiva della famiglia e il ritenere prevalente il superiore interesse del minore» così come «l’esistenza di una idonea relazione affettiva tra l’adottante e l’adottato, dovendo tali presupposti essere accertati dal giudice, caso per caso, senza alcun automatismo». «Ulteriore requisito dovrebbe essere quello di una durata minima della convivenza, quale indice della stabilità del nucleo familiare destinato ad accogliere l’adottando».