Pd, Bersani: “Congresso a giugno e voto nel 2018”

BERSANI

“E’ ora che tutti dicano parole chiare: io sono per il voto nel 2018, perché il governo governi e da qui a giugno si faccia la legge elettorale. E a giugno il Congresso del Partito democratico”. E’ questo il timing giusto secondo Pier Luigi Bersani, che invita i vertici Pd a scandire con chiarezza le tappe. “Se non rimettiamo i piedi per terra – avverte -, i cittadini non capiscono e finiamo nei guai non solo politici ma anche economici e sociali”.

“Io voglio sapere che ne pensa Renzi e che ne pensa Franceschini. Dalla data del voto tutto discende”, insiste Bersani che alla domande su un asse Franceschini-Orlando si indigna. “Queste sono tutte p… politico-giornalistiche che scaturiscono quando non si risponde alla domanda principale. Ma io voglio essere un politico che ancora cammina per strada, mica sta a fare ‘sti discorsi”.

“Il Paese ha un sacco di problemi e prima di tutto chiedo al governo di togliere i voucher”, sostiene l’ex segretario Pd che sulla riforma elettorale vuole “un equilibrio tra rappresentanza e governabilità”. “Chi non capisce che i capilista bloccati vanno tolti – sostiene Bersani – rinuncia al rapporto tra cittadini e politica. Altro che estenderli al Senato, che si produrrebbe il 70 per cento di nominati”.

E su maggiori chance di vittoria alle politiche nel 2018, Bersani risponde: “Il problema non è questo, o si parte dal Paese o non esiste il destino del Pd a prescindere dal Paese, rimettiamo i piedi a terra e raddrizziamo la barca se no andiamo nei guai seri…”.