Continua la crescita delle domande di asilo in Italia: dalle 26mila del 2013 si è passati alle 64mila del 2014 alle 83mila del 2015 alle 123mila del 2016. E i dati di gennaio 2017 indicano un ulteriore aumento del 41% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questi i numeri forniti dal prefetto Angelo Trovato, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo, in audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sui migranti, parlando di un sistema “in sofferenza”, con le Commissioni che stanno avendo problemi ad esaminare un quantitativo così alto di richieste. Non a caso il dati di gennaio 2017 indicano 5.600 domande esaminate, l’11% in meno rispetto al gennaio 2016.
La grande maggioranza delle richieste (105mila) è arrivata da uomini
La Nigeria è la nazione più rappresentata, con 27mila richieste. A gestire questo fiume di istanze sono le 20 Commissioni territoriali per l’asilo, cui si aggiungono 28 sezioni, sei delle quali con presidente a tempo pieno. Ciascuna Commissione costa 314mila euro all’anno. Sull’esame delle richieste, ha rilevato Trovato, “si stanno accentuando i problemi, dovuti soprattutto alla necessaria presenza di uomini delle forze di polizia, che sono oberati da altri impegni. E così invece di fare 4-5 audizioni al giorno, si è scesi a 3. Nel 2017 si è registrato un calo del 10% delle domande esaminate e ciò è preoccupante”.
A conclusione dell’iter, lo status di rifugiato è stato concesso per il 5% delle domande esaminate; al 14% è stata assegnata la protezione sussidiaria, al 21% quella umanitaria e nel 56% dei casi c’è stato il diniego. I tempi medi di esame delle richieste nel periodo 2014-2016 sono stati di 257 giorni, con una tendenza all’accelerazione. Si è infatti passati dai 347 giorni del 2014 ai 261 del 2015 ai 163 del 2016. Le richieste ancora pendenti ammontano a 110mila. “Siamo – ha spiegato il prefetto – il secondo Paese europeo, dopo la Germania, per numero di pratiche esaminate”. Quanto ai ricorsi contro il diniego dello status, dal 2014 al 2016 ne sono stati sottoscritti 53mila, il 18% definiti (70% accolti) e l’81% pendenti.(ANSAmed).
Le cause dei “richiedenti asilo” mandano al collasso i tribunali