Ricordo quando da bambino sentivo dire ai “grandi” «Questa cosa è vera, l’hanno detto anche alla televisione». In effetti era come un sigillo di fact checking e tutti si convincevano all’istante. In effetti la Tv di Stato aveva una sua etica, una serietà diversa rispetto al frullatore mediatico odierno. Gli interessi dei poteri forti erano ancora abbastanza arginati, specie per le questioni più quotidiane. La pubblicità e l’arroganza degli sponsor erano pressoché inesistenti, anzi la promozione entrava nelle case in punta di piedi, in modo elegante, in veste spettacolare attraverso il mitico Carosello, in orari prestabiliti, con regole ben precise; era una propaganda sussurrata in modo artistico e mai urlata. L’unica cosa che è rimasta di quella Tv è la definizione di “specchio sociale”, uno specchio attraverso il quale la comunità si riflette e quasi sempre vi si immedesima (purtroppo).
Tutto ciò che oggi non appare in Tv vuol dire semplicemente che non esiste, non conta, non c’è, punto! Quindi, la Tv viene usata come vetrina accreditata (da essi) per “dipingere” il vero sui fatti, interpretando e non riportando la realtà degli eventi, il tutto mirato ad indirizzare le considerazioni della massa verso un distinguo artificioso su ciò che è bene o male. Ecco che mi torna alla mente la tragedia del povero Gino Girolimoni, (tragedia appresa dagli archivi di cronaca degli anni ’20) accusato per una vita intera di infamie orribili (pedofilia). La persona fu fisicamente nascosta dai riflettori pubblici per pudore, omessa a vita per ripudio in quanto i media lo condannarono in anteprima con l’accusa di “uomo orrendo”: l’orco di Roma. Ma allo stesso tempo i media, anziché limitarsi a riportare i fatti, si cimentavano ossessivamente in interpretazioni e sfoggio di soggettività, facendo a gara a chi sputasse più forte nella dignità umana di quell’essere disdicevole e rigorosamente internato nell’angolo più buio della società. Poi si scoprì che Gino era innocente e, quando nel 1961, il poveretto morì ebbe modo di risparmiarsi almeno la ipocrita presenza al suo misero funerale degli investigatori che lo avevano per anni condannato e ucciso più volte, lo avevano assassinato ogni maledetto giorno durante un’esistenza isolata, al buio; senza nemmeno la minima possibilità di poter dire, a verità acquisita, a una telecamera o a un microfono «Emeriti bastardi assassini, ve l’ho sempre detto d’essere innocente»!
La morale in questa tragedia qual è? A parte la retorica circa il fatto che i media possono farti passare dalle stelle alle stalle, il concetto, come vedremo di seguito, evidenzia che un innocente può diventare un orco agli occhi del pubblico anche solo attraverso il ripudio e lo spegnimento a intermittenza dei riflettori. E’ talmente colpevole che non vale la pena nemmeno di dargli la parola. In altri casi, ad esempio, per una persona diversa da Gino, anche fosse la più infame, solo per il fatto che appaia in TV (e già questo disorienta la massa) è possibile generare una considerazione a dir poco drogata. Il malfattore, una volta messo tra gli invitati di una Tv viene visto in modo più credibile, se poi quest’ultimo viene presentato come “ospite” dal quale la nazione attende suoi giudizi e opinioni, ecco che chiunque può essere trasformato in un “riferimento autorevole”.
In questi casi nel pubblico nasce una sorta di dubbio che si traduce in un autoconvincimento, fino al punto da ritenere che il proprio criterio negativo era frutto di un pregiudizio sbagliato. Il teleutente dice a se stesso “se è stato invitato in TV, l’ospite non può essere un orco, è anzi un personaggio serio ed autorevole e io telespettatore l’ho mal giudicato per errate influenze.
Allora diciamocelo: il povero Gino non si chiamava Mario Monti. Infatti, per il “megaprofessorone” ci obbligano ad ingoiare una storia simile a quella di Girolimoni, solo che in modus esattamente opposto. L’orco in questo caso viene legittimato e le vittime (noi) ingannate con la complicità di chi invece dovrebbe tutelare l’opinione pubblica.
In effetti con le prove esistenti, con i fatti storici documentabili ed incontrovertibili ormai, Mario Monti in qualsiasi altra democrazia sarebbe già da tempo al centro di un processo (insieme ad altri) per accuse legate a delitti gravissimi contro la Personalità dello Stato e verso l’umanità. Monti stesso ha confessato di aver volutamente distrutto la nostra domanda interna per evitare che i nostri consumi compromettessero i conti della bilancia commerciale e soprattutto per scongiurare la fine dell’€uro (tarato per snaturarci da esportatori in importatori). Snaturare il nostro sistema è stata una follia criminale che ha contribuito alle migliaia di vite spentesi suicide, alle oltre 400 mila ditte chiuse, al raddoppio della disoccupazione reale e alla negazione di ogni possibilità di futuro per i nostri giovani. Nemmeno una guerra avrebbe potuto portare maggiore devastazione. Il paradosso è che i media ancora oggi si vedono appiattiti su un negazionismo indecente. Per meglio spiegare la follia Monti uso una metafora. Ammettiamo che dopo anni di duri sacrifici siete riusciti a coronare il vostro sogno, avete una Ferrari fiammante nel vostro garage, tutta vostra. Poi arriva Mario Monti con una ruspa e ve la distrugge totalmente. Infine apprenderete da giornali e Tv che Mario Monti è l’eroe salvatore che vi ha fatto risparmiare tutti quei soldi che altrimenti avreste speso per compare la benzina necessaria al vostro bolide. Ma dico io, ci siamo bevuti il cervello?
Mario Monti non dovrebbe essere invitato nelle Tv, anzi credo che meriterebbe d’esser trattato proprio come il povero Girolimoni, ma questa volta per senso di rispetto verso i cittadini. Si dovrebbe lasciare che i fatti e le verità parlassero per lui in modo oggettivo e serio, affinché scaturisca un doveroso giudizio, non solo sotto il profilo giuridico, ma anche e soprattutto in ambito storico. Stiamo vivendo lo stesso negazionismo dell’olocausto. Anche allora i media raccontavano che i nazisti stavano adoperandosi per il bene dei deportati, stavano lavorando per congiungerli alle rispettive famiglie e che ad Auschwitz era tutto bello. Poi sappiamo cosa è emerso. Trovo inaccettabile che i parenti dei poveri italiani suicidi debbano sentire in Tv uno dei responsabili delle loro tragedie ribadire le stesse menzogne ed inganni che hanno contribuito alla morte dei loro cari e al fallimento della loro azienda/vita.
Non è più tollerabile continuare a concedere a personaggi come Prodi, Monti, Napolitano e altri, la libertà di utilizzare in modo indisturbato i media per consolidare ulteriormente il loro inganno e la loro manipolazione dei fatti. Una provocazione orribile che si manifesta senza alcun contraddittorio, senza che qualche pazzo come il sottoscritto possa chiedere a costoro in diretta televisiva un resoconto in merito alle vite compromesse in modo irreparabile, mi riferisco a quelle vite che riguardano ben 300 milioni di europei (più della shoah).
Oggi (27/01/2017) il Pres. Mattarella ha descritto al Tg1 Rai con disgustoso livore una UE che si basa su valori di civiltà e solidarietà. Mi chiedo come facciano questi “signori” a sostenere una così grave affermazione quando sappiamo che in Grecia €ssi stessi hanno condannato a morte (nel vero senso del termine) bambini, anziani ed emarginati, immolandoli forzatamente al totem dell’€uro e alla Madonnina dei vincoli di Bruxelles!! Andrebbe aggiunto un pensiero all’irresponsabile Moscovici che si è permesso di inviare ai martoriati terremotati italiani un messaggio di cinismo e crudeltà (che traduco in sintesi: fottetevi pigs e dateci altri 3,4 miliardi per il carrozzone!!). Dichiarazioni tuonate sotto l’agghiacciante cappa di silenzio da parte di un Governo italiano sempre più inetto e inadeguato a difenderci. Come se non bastasse il Min. Padoan, anziché condannare tale affronto, ha addirittura rincarato il disguto dicendo che bisogna sacrificarsi (i vincoli di bilancio U€ valgono più delle vostre vite) e eseguire gli ordini di Moscovici altrimenti rischiamo una brutta figura con Bruxelles! A volte mi chiedo dove finisca la linea di demarcazione del Padoan incapace e dove inizi quella del Padoan crudele.
Concludo sottolineando che è altrettanto grottesco che in questi giorni le stesse Tv e giornalisti ci stiano tempestando di lezioncine sulla libertà e sui valori dei “Giorni della Memoria di Auschwitz“, quando vedo che stanno commettendo gli stessi identici errori di manipolazione, negazionismo ed inganno che commisero i loro colleghi della propaganda nazista. Il crimine è giusto che vada ricordato, ma sarebbe stato ancor più sacrosanto non ripeterlo!
Un buon avvocato riuscirebbe a trasformare la presenza di Mario Monti in Tv in un’accusa di “istigazione al suicidio” in quanto genera frustrazione, provocazione, rabbia, sconforto, ma soprattutto testimonia la resta di un Paese che doveva proteggerci proprio dai famelici anti-Stato come Monti e compari.