24 gen. – Le sanzioni ai danni di Mosca per l’annessione della Crimea e il suo ruolo nel conflitto in Ucraina “di certo non sono un meccanismo perpetuo a rinnovo automatico”, “semmai uno strumento per il rispetto degli accordi di Minsk”. “Però non possiamo rimanere ostaggi del paradosso per cui il Paese che più ha spinto per le sanzioni – gli Stati Uniti – fa la pace, e quelli che hanno pagato un significativo conto alle sanzioni – l’Ue e l’Italia – restano ostaggio delle sanzioni”.
E’ quanto ha spiegato il ministro degli Affari esteri Angelino Alfano in un’intervista al quotidiano La Stampa. “È come se noi pagassimo la bolletta e l’America poi accende la luce. Così non è possibile: come Europa dobbiamo proporre a Trump di decidere insieme”, ha commentato il capo della diplomazia italiana.Per Alfano, non è possibile dire se ciò potrà accadere prima delle elezioni tedesche. “Bisognerà fare una valutazione che tenga conto anche di quel che nel frattempo è successo in Ucraina”, ha commentato il ministro, che ha definito la Russia “un attore globale, un partner affidabile nel rifornimento energetico e nella lotta al terrorismo”. (askanews)
Meglio che taccia ed aspetti ordini d’oltreoceano, come hanno fatto con Obama durante le sanzioni.
Se si è deciso di essere burattini, bisogna esserlo fino in fondo, anche quando cambia burattinaio!
Per incredibile che possa essere,sono d’accordo con Alfano!