Assassinato dallo Stato

Ormai è questione di una triste retorica che si ripete quotidianamente.
Prima la Crisi, poi le Banche e adesso lo Stato che ci volta le spalle..

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In questi anni essere ITALIANI significa vivere come STRANIERI nella propria terra.
Gli IMMIGRATI sono coccolati senza averne il diritto e gli ITALIANI sono abbandonati da questa Nazione dopo aver contribuito per generazioni a farla diventare grande. La colpa è sopratutto di questi governi anti-italiani.

Anno nuovo, vita nuova si direbbe..
Invece non succede mai anzi la situazione peggiora sempre ogni giorno.
Che l’Italia non sia (più) un Paese per giovani è dato ormai ricorrente nella polemica politica.
A certificarlo, come sempre, è l’Istat che nel suo classico Annuario traccia una fotografia complessiva a dir poco problematica del Belpaese.

Sono 6 gli indici che ci devono far riflettere:

1) ISTAT : nuovo calo delle nascite in Italia: 17mila in meno nel 2015
2) ISTAT : oltre 1 su 4 a rischio povertà. Nel 2015 tocca il 28,7% dei residenti (era il 28,3% l’anno prima)
3) ISTAT : +15% italiani emigrati nel 2015, sono sempre di più i laureati italiani con più di 25 anni di età che lasciano il Paese (quasi 23 mila nel 2015, +13% sul 2014)
4) ISTAT: La disoccupazione dall’8,4% del 2011, è salita all’11,7% del novembre 2016.
5) Dati del VIMINALE : È l’anno dei record. Gli sbarchi continuano inesorabili e il 2016 ha superato il 2014: sono 181.436 i migranti arrivati in Italia, nel 2010 erano stati di appena 4406.
6) Fonte ADNKRONOS : Sono circa 4 mila (in prevalenza uomini adulti) le persone che ogni anno in Italia decidono (e riescono) a togliersi la vita con i metodi più disparati.
Una strage silenziosa e continua.
La colpa è sopratutto della crisi, a togliersi la vita soprattutto uomini tra i 25 e i 64 anni, in età lavorativa dunque, potrebbe incidere una componente psicologica: perdere ciò che si è costruito con tanta fatica dal nulla diventa causa di un dolore insostenibile che porta al suicidio.
Delusione, stress, vergogna, senso di abbandono e mancanza di appoggio da parte delle istituzioni sono le micce che hanno dato vita a gesti estremi seguiti alla chiusura di una attività.

In questa triste analisi di dati ci vogliamo soffermare su alcune cose.

Negli ultimi tre anni sono stati spesi per gli immigrati circa 9,7 miliardi di euro e sono previsti circa 4 miliardi per questo 2017, cifra assai più enorme rispetto ad 1,5 miliardi di euro che il governo Renzi ha messo in bilancio per contrastare la povertà a livello nazionale.

In un paese come l’Italia dove un italiano su quattro a rischio povertà o esclusione ci sembra un’assurdità questo sperpero di denaro verso chi non ha MAI contribuito al benessere di questa Nazione.

A dimostrazione dell’assurdo operato anti-italiano di questi Governi passati, dediti soltanto a spartirsi il loro sporco business dell’IMMIGRAZIONE, nessuno ha fatto realmente nulla, né sul fronte del lavoro, né su quello delle piccole imprese, lasciando imprenditori e lavoratori in preda ad un senso di totale abbandono, né per combattere la povertà degli italiani.

Se prima era l’imprenditore che si toglieva la vita a seguito del fallimento della proprio attività, oggi sono sempre più i disoccupati italiani che, demotivati e senza speranze sul proprio futuro, decidono di ricorrere al suicidio.

Le azioni messe in atto in questo periodo dai nostri politicanti sono di una gravità estrema.
Ci è giunta voce ultimamente che la prefettura di Prato ha persino fatto un altro bando per accogliere 900 profughi mettendo a disposizione 20 milioni di euro.

Di fronte a questa notizia, non abbiamo più dubbi su quali siano le priorità di questo Stato.

Prato in questi anni, ha già superato la quota di oltre 700 richiedenti asilo. Una situazione preoccupante che il Comune, pare voglia continuare a sostenere.
Sopratutto perché dovrebbe partire entro breve la distribuzione ai Comuni del bonus di 500 euro per ogni richiedente asilo ospitato, come prevede il decreto fiscale che stanzia complessivamente 100 milioni di euro.
Che lo stesso sindaco di Prato Matteo Biffoni ha dichiarato come “un segno di attenzione che il Governo Renzi ha dato ai sindaci, che ogni giorno si assumono la responsabilità della gestione di un fenomeno complesso.
Un contributo una tantum, certo, ma sicuramente il primo atto tangibile arrivato ai territori”.
Le somme spettanti ai Comuni sono assegnate calcolando le presenze, anche di minori stranieri non accompagnati.
Risorse aggiuntive vengono riconosciute ai Comuni sede di porti di sbarco e di hotspot. Tenendo conto che a Prato si contano più di 700 richiedenti asilo, potrebbero arrivare all’incirca 350.000 euro.

Altra beffa per i cittadini Pratesi è senz’altro quella dei ragazzini stranieri a carico del nostro Comune.

Anche la nostra città è alle prese col fenomeno dei minori spediti in Italia per studiare e ottenere il permesso di soggiorno.
Sono poco più che bambini, l’età va dai 15 ai 17 anni. Arrivano qui senza genitori, spesso dall’Albania o Egitto o altre Nazioni, senza pronunciare una parola d’italiano.
E costano 100 euro al giorno, 45 a carico dello Stato, il restante lo mette l’ente locale.
Sono oltre trenta i casi registrati nel 2016, con picchi nei periodi delle vacanze estive e natalizie.

La presa in carico dei minori fa sì che si attivino tutti i percorsi d’inserimento per questi ragazzi, in primis la scuola, in vista del conseguimento del permesso di soggiorno al compimento del diciottesimo anno d’età.

E’ chiaro ormai a tutti che la logica dell’accoglienza indiscriminata e un folle sistema assistenziale orientato al sostegno degli immigrati, a discapito degli italiani, crea terreno fertile per una guerra tra poveri fatta di quartieri ghetto come in centro storico e di un aumento esponenziale dell’insicurezza, ma per la sinistra italiana non è assolutamente un problema, continuando nel perseverare la sua folle linea politica contro ogni buon senso.

E’ ora di fermare questo massacro legalizzato verso il popolo italiano.
Con una Natalità a picco, la disoccupazione in crescita e migliaia di italiani che ogni anno emigrano, ci si aspetterebbe decise politiche di sostegno alla famiglia e al lavoro, ma invece no, ci dicono che dobbiamo integrare nuovi immigrati e continuiamo a spendere tantissimi soldi pubblici soltanto per loro ma non per i nostri cittadini.
Assurdo.

Noi non crediamo sia impossibile far qualcosa e pensiamo che è nostro compito assicurarci un piano politico d’azione nazionale che possa contrastare questa società
“multi-razzista” (razzista specialmente verso il nostro popolo), che metta il freno ad una futura guerra tra poveri bloccando questa ingiustificata invasione.
Fondamentale sarà inizialmente il blocco immediato dell’immigrazione clandestina, con successivi rimpatri di massa degli irregolari che vada di pari passo ad un vero progetto di integrazione nella società italiana rivolto ad una piccola percentuale di stranieri (con fedina penale e civile pulita), veramente desiderosi di rispettare questo paese più di ogni altro italiano attraverso una serie di test ed esami stabiliti per legge.
PRIMA GLI ITALIANI, POI GLI STRANIERI, sarà il messaggio da far passare a tutti.
Nulla di razzista, anzi sarà qualcosa di meritocratico se pensiamo a chi realmente contribuisce da intere generazioni allo sviluppo di questo paese.
Bisognerà quindi semplicemente far sì che venga attribuito un punteggio maggiore ai cittadini di nazionalità italiana sia per le graduatorie relative all’assegnazione delle case popolari, sia per l’accesso agli asili nido, sia per usufruire dei vari servizi sociali messi a disposizione dalla pubblica amministrazione. Questo provvedimento oltre ad essere profondamente giusto servirà a recuperare serenità di rapporti nei confronti degli extracomunitari, diventati oggetto di risentimento da parte degli Italiani bisognosi che si sono visti scippare i diritti dalle scelte folli di tante amministrazioni locali e governi anti-italiani.

Ricordiamoci che la politica non si auto genera ma la genera il popolo con la sua partecipazione attiva agli avvenimenti che ogni giorno riguardano la nostra Nazione.
Solo il popolo prestando più attenzione agli eventi politici senza “farsi comprare da chiacchiere ed a volte soldi” può ribaltare le sorti dell’Italia.

Etruria 14 Prato ritiene sia di fondamentale importanza intervenire al più presto, in nessuna parte del mondo gli immigrati clandestini hanno il permesso di entrare, almeno che non siano immigrati regolari venuti qua a seguito di un valido sponsor per un posto di lavoro, insieme ad un piccolo capitale economico da mostrare alle dogane, utile a potersi mantenere e non gravare sulle finanze dei nativi.
Che ci sia tutela per i profughi ma quelli veri, il restante, ovvero i clandestini devono essere rispediti immediatamente nel loro paese di origine perché fuorilegge.
E’ essenziale che il Governo si muova il prima possibile in merito a tale argomento, prima che tutto si trasformi in una rivolta popolare delle più atroci.
Dobbiamo tutelare il rispetto della legge che deve garantire sicurezza e giustizia sociale per i propri cittadini, non si può tollerare più questa insulsa pagliacciata.
Non dobbiamo più permettere che nemmeno un solo euro della nostra Nazione possa esser speso per mantenere chi non ha merito di riceverlo.

Ci sono però 3 modi per affrontare le tantissime INGIUSTIZIE in questo paese:

Il primo è lamentarsi. In qualunque forma. Senza però far niente.

Il secondo è rilassarsi e pensare che ci sono paesi dove si vive molto, ma molto peggio.

Il terzo è rischiare di far conoscere le proprie idee e metterle in pratica nella vita di tutti i giorni.

Quest’ultima soluzione comporta antipatie, discussioni, litigi e nervosismo ma pur sempre crea i presupposti per risolvere qualsiasi difficoltà in essere.
Noi abbiamo scelto la terza opzione e per questo non ci fermeremo mai di fronte ai tanti ostacoli che ci troviamo a combattere ogni giorno!

ETRURIA 14 PRATO