PESCARA, 17 GEN – La Regione Abruzzo ha avviato le procedure per la richiesta dello stato di emergenza nazionale, nonostante l’ondata di maltempo sia ancora in corso, con nevicate intense previste almeno fino a domani. E’ infatti in corso la raccolta dei dati per la successiva richiesta. La situazione, con 160mila utenze senza elettricità, cioè oltre 300mila persone, è peggiore anche dell’eccezionale ondata di maltempo del marzo 2015, quando rimasero disalimentate circa 120mila utenze (circa 250mila persone).
“Ben oltre 300mila persone senza elettricità, cioè più di un quarto della popolazione regionale”. Lo afferma il sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo con delega alla Protezione Civile, Mario Mazzocca. La situazione infatti si fa sempre più critica a causa del maltempo: salite a 159.000 le utenze interessate dalla mancanza di energia elettrica. Di queste circa 80mila sono disalimentate a causa di problemi alla rete gestita da Enel, altrettante per problemi sulla rete dell’alta tensione di Terna. Al buio buona parte di Teramo città. In tarda mattinata Enel comunicherà alle istituzioni locali un piano di lavoro, fornendo i dettagli delle aree in cui si interverrà in giornata, di quelle per cui è necessario il ripristino della rete di alta tensione e di quelle in cui per oggi il ripristino non verrà eseguito. ansa
TERAMO, 17 GEN – Emergenza nel Teramano dove il capoluogo con i suoi 55mila abitanti e buona parte della provincia sono senza luce e quindi senza riscaldamento, dove non c’è possibilità di usare gruppi elettrogeni, in alcune zone anche dalle 4 di questa mattina. Le maggiori emergenze, al momento, sono per quanti vivono in casa attaccati a macchine salvavita. Sta cercando di intervenire la Protezione Civile. La Prefettura ha attivato il ‘Centro di coordinamento dei soccorsi’ (CCS) quale struttura provvisoria per il tempo dell’emergenza.
Alle 8, il sindaco del capoluogo Maurizio Brucchi ha emesso un’ordinanza urgente con cui ha chiuso tutti gli uffici pubblici, tranne quelli comunali che stanno gestendo l’emergenza, dopo aver sentito il Prefetto. Chiuse scuole e università. Il sindaco sta valutando un’eventuale ordinanza anche per domani. Il manto nevoso in alcuni quartieri di Teramo ha superato i 70 centimetri. In centro ce ne sono al momento tra i 30 e i 40. La fascia collinare registra altezze superiori al metro.
Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha dato disposizioni per fare avvicinare da Foggia in Abruzzo “i mezzi e gli uomini occorrenti per le operazioni ritenute necessarie, a seguito di puntuale istruttoria tecnica dei Prefetti competenti”. Lo ha reso noto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che ha fatto propri gli appelli di alcuni sindaci dopo i problemi causati dall’eccezionale ondata di maltempo su gran parte della regione.
La richiesta di risorse umane dell’Esercito è stata presentata da D’Alfonso al ministro Pinotti per “liberare la viabilità della città di Chieti, la viabilità della città di Atri (Teramo) e la viabilità del Comune di Cellino Attanasio (Teramo). La mancanza di spazi a causa dei cumuli di neve – spiega il governatore in una nota – impedisce la necessaria agibilità per le manovre operative dei normali mezzi di lavoro”.
CHIETI, 17 GEN – “Oggi le emergenze sono la quasi impossibilità di continuare nello spazzamento, perchè non sappiamo più dove mettere la neve che stiamo togliendo dalle strade, e l’energia elettrica che manca a 10.000 nostri concittadini e che sta procurando per davvero grandi difficoltà anche per riscaldarsi”. Così il sindaco di Chieti Umberto Di Primio parlando di una città che anche questa mattina è assediata dalla neve. Le scuole resteranno chiuse anche mercoledì e giovedì. Oggi chiusi gli uffici pubblici. “Il problema lo possiamo risolvere soltanto iniziando a togliere la neve – ha aggiunto Di Primio – sto chiamando il corpo Forestale dello Stato perchè abbiamo bisogno di autorizzazioni per stoccare la neve: si tratta infatti di rifiuti speciali. Abbiamo necessità di entrare con i mezzi in città. Abbiamo chiesto il supporto dell’Esercito non per spalare la neve – dice ancora Di Primio – ma perchè abbiamo necessità di rimuovere i cumuli”. ANSA