Anis Amri, l’attentatore di Berlino morto il 23 dicembre scorso in un conflitto a fuoco con la polizia a Sesto San Giovanni, nel milanese, sosteneva di potersi procurare senza problemi un kalashnikov a Napoli. E’ questa una delle informazioni contenute nel rapporto di 18 pagine riguardante “la persona di Anis Amri” che la BKA, la polizia federale tedesca, ha inviato venerdì alle autorità federali e statali del paese, nonché alla procura federale.
Un rapporto anticipato dalla Sueddeutsche Zeitung, che racconta in un lungo articolo come il tunisino, che il 19 dicembre scorso ha lanciato a piena velocità un camion sulla folla riunita attorno alle bancarelle di un mercatino di Natale, fosse seguito da un informatore.
Il rapporto contiene informazioni sull’uomo che “dava l’impressione – vi si legge – di voler combattere assolutamente per la propria fede“. Anis avrebbe anche detto ad un certo punto di volersi procurare kalashnikov a Parigi per poi compiere attacchi in Germania. L’informatore con cui il sospetto si incontrava sosteneva con lui di voler partire per la Siria o l’Iraq. Con lui – si legge sul quotidiano tedesco – parlava di Jihad. Ciò che Amri non sapeva è che il suo interlocutore non era né un islamista né aveva alcuna intenzione di partire per la Siria. Era un informatore. ADNKRONOS
In Germania Amri era stato fermato la prima volta con un falso documento italiano e alle autorità ha fornito almeno una decina di alias: l’obiettivo poteva dunque essere quello di ottenere una nuova identità per lasciare l’Europa.
E LO HANNO LASCIATO LIBERO
Ascoltate questa intervista del 2009 a Hollande, attuale presidente della Francia: rivelazioni scioccanti sul terrorismo
https://youtu.be/yvn-BMbYLqg