Il ministero dell’Interno della Repubblica Ceca sta lavorando ad una modifica della Costituzione che permetterà ai comuni cittadini di sparare ai terroristi in assenza della polizia. IL GIORNALE
Il provvedimento dovrebbe essere esaminato dal parlamento di Praga nei prossimi mesi, ma intanto il presidente ceco Milos Zeman ha già esortato qualche mese fa i suoi concittadini ad armarsi contro il pericolo di un “super Olocausto” compiuto da terroristi musulmani.
L’appello ha avuto successo in questo paese di dieci milioni di abitanti, malgrado i musulmani siano una minuscola minoranza pacifica di 4mila persone. La crescita nelle vendite delle armi è favorita da leggi molto permissive rispetto allo standard del resto d’Europa: per comprare un’arma basta essere residenti di almeno 21 anni senza precedenti penali e superare un test di conoscenza sull’uso delle armi da fuoco. Al momento nel paese vi sono 300mila persone con il porto d’armi per un totale di 800mila armi da fuoco regolarmente registrate.
La modifica costituzionale auspicata dal ministero dell’Interno potrebbe però essere ridimensionata da una direttiva europea che dovrà essere confermata in primavera dal prossimo vertice Ue. Il testo vieta la libera vendita della maggior parte dei fucili d’assalto – Kalashnikov o gli AR-15 spesso usati nelle stragi di massa in Usa – e imporrà dei test psicologici per il porto d’armi. Al momento solo Praga ha fatto obiezioni ritenendo la misura troppo severa, mentre il Lussemburgo la considera troppo leggera.