I migranti, che vengono intercettati o salvati durante la traversata del Mediterraneo, dovranno in futuro essere portati in Africa e non più sulla terraferma europea. È questo il nucleo della proposta contenuta in un documento che sarà messo al voto del congresso di inizio gennaio della Csu, il partito cristiano-sociale bavarese, storico alleato della cancelliera Angela Merkel.
La rivelazione, immediatamente ripresa da tutti i media tedeschi online, è del quotidiano “Rheinische Post”: “Dobbiamo immediatamente bloccare l’automatismo della rotta mediterranea, secondo il quale tutti gli uomini salvati debbono essere portati in Europa”, si legge sulla proposta, intitolata “Sicurezza per la nostra libertà”.
Per lottare contro il traffico organizzato di esseri umani, la Csu propone di collaborare con Paesi come l’Egitto e la Tunisia affinché i migranti vengano riportati nel loro territorio. Tutti coloro invece che riescono comunque a raggiungere la Germania “che non hanno un passaporto o non forniscono un’identità devono essere fermati al confine e portati nei centri di transizione finché non vengono identificati”.
La proposta ritorna inoltre sulla richiesta che venga fissato un tetto annuale (di 200.000) agli asili concessi, limite che la cancelliera tedesca si è rifiutata finora di prendere in considerazione. Si chiede anche di limitare i ricongiungimenti e di accelerare le procedure di espulsione per coloro che si sono macchiati di qualche reato. Non si deve consentire poi che persone come l’attentatore di Berlino, con diverse false identità, viaggino indisturbate attraverso l’Europa. Infine si auspica un rafforzamento della videosorveglianza in tutti i luoghi pubblici.
Il presidente del partito Horst Seehofer spinge già da mesi sul tasto della sicurezza e minaccia la fine della collaborazione con la Cdu se questa non modificherà la sua politica di sicurezza e di asilo. Questo tema sarà cruciale per Angela Merkel, che ha deciso di ricandidarsi per un quarto mandato alle legislative dell’autunno 2017. ASKANEWS