BOLOGNA, 23 DIC – A Bologna nascerà la prima casa d’accoglienza italiana per rifugiati gay, lesbiche o trans che fuggono dai Paesi d’origine a causa di persecuzioni per l’orientamento sessuale o l’identità di genere. Il progetto ‘Rise the difference’ del Movimento italiano transessuali (Mit), con cooperativa Camelot e Centro risorse Lgbti, sostenuto dal Comune di Bologna, ha vinto un bando dell’Unar (Ufficio nazionale anti discriminazione razziali).
Prevede la realizzazione di una casa, accanto percorsi di accoglienza diffusa in famiglie o singoli per accogliere rifugiati Lgbti tramite il progetto Vesta (attivo nell’ambito del sistema rifugiati Sprar); poi linee guida Lgbti per operatori e un ‘contact center’ che supporti gli interventi.
“Il progetto rafforza il sistema dell’accoglienza bolognese”, rilevano gli assessori Luca Rizzo Nervo e Susanna Zaccaria, confermando “una positiva abitudine di collaborazione tra Comune e associazioni Lgbti” per rafforzare “il sistema dei diritti e delle garanzie per le persone”. ANSA
con tutti guai abbiamo – provocati da politici gregari associati affini – mancava anche questa . la casa del “terzo” sesso.!
povera talia. ,,, mi fanno pena. possibile che non esista una cura ,???