Che bastardi! Chi? Non saprei. Forse ad essere apostrofati così potrebbero essere quelli che da circa 1400 anni vorrebbero vedere sottomesso ad un libro, che è la quintessenza della sub cultura teocratica, un mondo che vive libero e privo di superstizioni, dove le donne non sono semplici oggetti, dove la legge divina non equivale alla legge del diritto, dove un bastardo, un cristiano, un ebreo, un induista, un ateo, gode degli stessi diritti, a prescindere dalla fede professata.
Forza cari buonisti ben pensanti! Mi raccomando! Domani tutti a combattere coi gessetti colorati, visti anche a Parigi e a Nizza, i cattivoni che nessuno vuol chiamare col loro nome: islamici! Si chiamano così: ISLAMICI. Non è difficile, basta non avere lo stesso cuor di leone di don Abbondio, basta non essere ipocriti, basta non sentirsi compresi nell’aggettivo del titolo di questo articolo, basta semplicemente fregarsene di essere apostrofati, da gente che ha lo stesso valore della materia prima lavorata nei concimifici, con l’aggettivo di “razzista”, perché razzismo non è, si tratta di buon senso, si tratta di realismo, si tratta di prendere coscienza di ciò che sta accadendo, si tratta di illuminare le tenebre; quelle tenebre in cui gentaglia che siede sugli scranni più alti di Montecitorio o del Viminale o di altri colli, ci vogliono gettare per un loro tornaconto personale.
Forza ragazzi! Domani tutti a Berlino coi gessetti ed i fiorellini in attesa di un’altra strage di civili rei di essere di una religione diversa dai parassiti che noi accogliamo, rifocilliamo, arricchiamo, curiamo ormai quasi sempre a scapito dei nostri connazionali.
Forza italiani buonisti! Non vedo l’ora di ricominciare a sentire le solite litanie in cui i rappresentati della più sanguinaria teocrazia si manifesterà agli ingenui con versetti edulcorati in cui si spaccerà per religione di pace, dove annuncerà manifestazioni di massa a cui parteciperanno indicativamente dieci persone; magari la notte di Natale, a qualche messa, verranno invitati codesti rappresentati della “religione di pace” che prenderà per i fondelli preti, vescovi, papi e fedeli con versetti che nella realtà sono parole di condanna nei confronti degli ospitanti.
Vi ricordate quando due islamici residenti in Francia, l’estate scorsa, entrarono in una chiesa e sgozzarono il prete intento a celebrare messa? Vi ricordate che le domeniche successive a quel crimine, a quella dichiarazione di guerra, i vostri ingenui o complici pastori invitarono le guide spirituali dei due islamici assassini, nelle chiese per celebrare insieme a loro la messa?
Qui in Italia quel celebrare la messa tra islamici e cristiani ebbe molto risalto, tutti i media ne parlarono nonostante il numero di musulmani che parteciparono fu estremamente esiguo, eppure sembrava quasi che fosse avvenuto il miracolo. l’Islam ne uscì “pulito” e tutto continuò come se a Nizza, a Parigi, a Dacca ed in altre parti del mondo non fosse accaduto mai nulla.
Ma il “gemellaggio” più emblematico avvenne a Bari: domenica 31 Luglio 2016, Don Franco Lanzolla invita alla principale funzione domenicale Sharif Lorenzini, imam della città nonché presidente della Comunità Islamica d’Italia, che, quando prese la parola, prima tessette le lodi dell’Islam e poi l’apoteosi, ossia, recita un bellissimo e pacifico versetto del corano, in arabo ovviamente. Ma cosa avrà mai detto Sharif? Quale messaggio di pace si celava dietro quelle parole? A svelarcelo ci pensò Magdi Allam. Ecco il messaggio pacifico di Sharif, ecco il suo rispetto per i cattolici, per i cristiani e per gli ebrei! “Allah guidaci sulla retta via, la via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro che sono incorsi nella tua ira, né di coloro che vagano nell’errore”. E chi saranno quelli che vagano nell’errore e quelli che incorrono nell’ira di allah?
Tutti i teologi musulmani concordano sul fatto che coloro che allah ha colmato di grazia sono i musulmani, coloro che sono incorsi nella sua ira sono gli ebrei e chi saranno mai quelli che vagano nell’errore? I cristiani!
Ecco cari ingenui cristiani quanto rispetto hanno gli islamici verso di voi; persino nei vostri templi vi insultano e vi condannano e voi, da buon gregge, vi fate assalire, sbranare o peggio ancora, schiavizzare fisicamente, ideologicamente, mentalmente. Cosa dovranno ancora fare per far in modo che un atomo di dignità riaffiori in voi?
Ma intanto andate a vendicare i morti di Berlino coi gessetti colorati, fiorellini e girotondi, se non altro ritarderete il prossimo attentato: loro, i bastardi, nel vedere tali manifestazioni, avranno crisi di riso spastico, che dovrebbe rallentarli nella pianificazione della prossima strage.
Buon Natale.
Gian Giacomo William Faillace