Se 100mila giovani se ne sono andati dall’Italia, “non è che qui sono rimasti 60 milioni di ‘pistola’… Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi”, ha sentenziato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, parlando con i giornalisti a Fano della fuga dall’Italia di tanti ragazzi in cerca di occupazione.
“Non sempre quelli che se ne vanno sono i migliori”
“Intanto – ha sostenuto Poletti – bisogna correggere un’opinione secondo cui quelli che se ne vanno sono sempre i migliori. Se ne vanno 100mila, ce ne sono 60 milioni qui, sarebbe a dire che i 100mila bravi e intelligenti se ne sono andati e quelli che sono rimasti qui sono tutti dei ‘pistola’. Permettetemi di contestare questa tesi”. Detto questo, ha concluso il ministro del Lavoro, “è bene che i nostri giovani abbiano l’opportunità di andare in giro per l’Europa e per il mondo. E’ un’opportunità di fare la loro esperienza, ma debbono anche avere la possibilità di tornare nel nostro Paese. Dobbiamo offrire loro l’opportunità di esprimere qui capacità, competenza, saper fare”.
Civati: “Dichiarazioni rancorose”
“Visto che i giovani hanno votato in massa no al referendum costituzionale, la linea di Poletti è quella di fargliela pagare con dichiarazioni insulse e rancorose, di bassissimo profilo trattandosi di un ministro della Repubblica. Solo così si spiega il fatto che Poletti si sia sentito autorizzato a dire che è bene che molti giovani abbiano lasciato l’Italia perché ‘questo paese non soffrirà a non averli più tra i piedi’. Incommentabile”: lo dichiara in una nota il deputato di Possibile Pippo Civati.
Saltamartini: “Il vero pistola è lui”
“A voler adeguarci al linguaggio del signor ministro del Lavoro si potrebbe dire che il vero ‘pistola’ è lui, considerando il tenore delle sue affermazioni. Ora la colpa è dei giovani che sono andati all’estero per cercare lavoro e non di un governo di ciarlatani”, afferma Barbara Saltamartini della Lega.
Di Maio: “Vada via lui”
“Giovani umiliati da voucher e insultati da Poletti. Vada via lui, non i giovani”, scrive, su Twitter, Luigi Di Maio del M5S.
Vendola: “Via Poletti”
“La fuga all’estero di centinaia di migliaia di giovani è un drammatico impoverimento del Paese. Il ministro Poletti dice che va bene se ce li togliamo dai piedi. Penso che andrebbe bene se ci togliessimo dai piedi il ministro Poletti”, dice Nichi Vendola di Sinistra Italiana.
Pedica: “Riparte col piede sbagliato”
“Poletti riparte col piede sbagliato. Dopo i fannulloni di Brunetta e i choosy della Fornero, se un ministro arriva a farsi scappare che è bene non avere più tra i piedi un po’ di giovani, allora le politiche del lavoro in Italia sono fallite”. È quanto afferma Stefano Pedica del PD. “Poletti fa bene a rettificare il suo pensiero – sottolinea Pedica -. Ma quando si affrontano argomenti così delicati, sarebbe meglio farsi subito capire bene”.
Baldassarre: “Inadeguato”
“Le parole pronunciate dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti sugli italiani che hanno lasciato il Paese mettono la parola fine a qualsiasi analisi del voto sul referendum per le riforme costituzionali, che ha visto i giovani bocciare in massa il governo Renzi e le sue politiche. Gli uomini portati al governo dal segretario del Partito democratico dimostrano ancora una volta, nel caso in cui non fosse stato sufficientemente chiaro, di essere completamente inadeguati a guidare l’Italia. Il ministro del Lavoro di un Paese con una disoccupazione giovanile al 36% che si permette di fare queste affermazioni sulla fuga all’estero di centinaia di migliaia di giovani è un irresponsabile che dimostra di non comprendere quanto questo rappresenti un drammatico impoverimento del Paese”, afferma Marco Baldassarre, deputato di Alternativa Libera e membro della commissione Lavoro della Camera.