SARAJEVO, 16 DIC – Più di 300 stranieri, per lo più arabi provenienti dai paesi del Golfo, verranno espulsi dalla Bosnia dove soggiornano illegalmente e dove hanno acquistato immobili senza pagare le relative tasse. Lo riferiscono i media bosniaci.
Negli ultimi anni è cresciuto il numero degli investitori arabi che nei dintorni di Sarajevo e di altre città bosniache hanno costruito dei complessi residenziali e diversi villaggi turistici, attirati da prezzi relativamente bassi, dal clima gradevole e dal fatto che nelle zone prescelte la popolazione è prevalentemente musulmana.
Negli ultimi mesi le autorità hanno controllato circa 700 aziende e 16 villaggi turistici di proprietà dei cittadini dei paesi del Golfo, Libia, Russia e Ucraina.
Circa 500 aziende sono risultate praticamente fittizie ma proprietarie di 600 immobili, registrate con indirizzi falsi e senza un solo dipendente. Dal momento che gli stranieri come persone fisiche non possono, secondo le leggi locali, possedere immobili in Bosnia se non c’è la reciprocità tra la Bosnia e i paesi di provenienza, tali società venivano fondate al solo scopo di acquistare immobili per poi affittarli ai turisti, ma senza dichiararli al fisco. Alcuni proprietari inoltre soggiornavano illegalmente in Bosnia violando il regime dei visti o i permessi di lavoro. A seconda degli illeciti commessi, 300 stranieri verranno invitati a lasciare il territorio bosniaco oppure verranno espulsi con divieto d’ingresso in Bosnia fino a 5 anni.
(ANSAmed)