Papa Francesco inflitto alla chiesa?
Alla vigilia del suo compleanno papa Francesco ha chiesto ai fedeli di tutto il mondo di non festeggiarlo preventivamente: “Grazie a tutti per gli auguri per il mio prossimo compleanno, grazie, ma dirò una cosa che vi farà ridere: nella mia terra fare gli auguri a qualcuno in anticipo porta la jella e chi fa gli auguri in anticipo è uno jettatore“.
A parte il pesce in faccia a chi ha avuto la gentilezza di fargli gli auguri, il fatto sconcertante è scoprire che abbiamo un papa superstizioso. Il catechismo della Chiesa cattolica al capitolo 2111 spiega che “La superstizione è la deviazione del sentimento religioso e delle pratiche che esso impone”. Contro il malvezzo della piaga sociale della superstizione (di cui vale la pena ricordare che ne è affetta quasi la quasi totalità della popolazione, credente e soprattutto atea), nel luglio del 1990 l’arcivescovo di Perugia Ennio Antonelli, scrisse che “la superstizione attecchisce dove scarseggiano la fede e l’istruzione religiosa” e aggiunse che “è una reazione sbagliata alla precarietà della vita, alle sofferenze, alle ansie e alle paure. Essa rimane inconciliabile con la fede autentica che si sa abbandonare alla volontà di Dio senza condizioni, cercando lui stesso prima che i suoi favori, e sa sottoporre a lui, con umiltà, le richieste per i bisogni della vita terrena, senza pretendere risposte automatiche”.
La domanda che sorge spontanea è: quale arcano o mistero ha spinto l’infallibile Spirito Santo a scegliere un vicario di Cristo che teme di fallire e scivolare sulla buccia di un banale Tanti Auguri Santo Padre? E’ peregrino prendere per veritiera l’ipotesi del castigo divino congetturato da San Vincenzo di Lerins quando disse che “alcuni Papi vengono donati da Dio, altri vengono solamente tollerati” da Lui, e infine altri vengono inflitti alla Chiesa come castigo”?
Gianni Toffali