Poche ore fa Moody’s ha modificato la prospettiva del settore bancario italiano (“outlook”) portandolo da NEUTRO a NEGATIVO. Si tratta della mossa che tipicamente precede un taglio generalizzato dei rating delle banche con conseguente caduta dei prezzi.
Le motivazioni ufficiali sono due. La prima è la percentuale di crediti in sofferenza (“impaired loans”), che secondo Moody’s ha un valore di 16,4%, pari al triplo della media europea. Il grafico utilizzato (vedi figura sopra) colloca all’estremo destro MPS, Popolare di Vicenza e Carige. In alto a sinistra si legge però “End-1H16”, che vuol dire “primo semestre 2016”. Si tratta infatti di dati arci-noti, pubblicati lo scorso Giugno dalla EBA (autorità bancaria europea), ma curiosamente saltati all’attenzione di Moody’s solo oggi….
La seconda motivazione riflette gli “EFFETTI NEGATIVI SULLA FIDUCIA CONSEGUENTI IL RIFIUTO DA PARTE DEL PAESE DELLE RIFORME COSTITUZIONALI” (!) Siccome un giorno tutto ciò potrebbe interessare un Magistrato, questa è l’esatta frase inglese da me tradotta: “adverse effect upon confidence following the country’s rejection of constitutional reforms”.
Poi aggiungono che “il fallimento nel ristrutturare una banca debole come MPS condurrebbe ad un ulteriore scadimento della fiducia“, che ha il sapore di un assist diretto sui piedi di Gentiloni…
Nel mio articolo di Lunedi scorso “PRONTO IL MES PER COMMISSARIARCI: ALZARE GLI SCUDI” parlavo di “attacco speculativo contro il settore bancario italiano attraverso ingenti vendite allo scoperto“ e spiegavo che sarebbe partito dall’azione congiunta di media e agenzie di rating, dicendo “…i media main-stream additerebbero l’intervento statale come iniquo … spalleggiati dalle agenzie di rating che presto faranno sentire la propria voce”.
La brutta notizia è che non ho utilizzato alcuna sfera di cristallo…
Alberto Micalizzi