ROMA, 11 DIC – “Diteci la verità di come è morta mia figlia“. È il disperato appello del papà di Zhang Yao, la studentessa cinese morta – di dice – dopo essere stata travolta da un treno mente rincorreva i tre malviventi che l’avevano rapinata.
“Non è possibile vivere nel terrore in pieno giorno – dice con la voce rotta dal pianto -. Ancora non riesco a credere che sia successo alla mia unica figlia. Vi prego, aiutateci a capire”.
Il papa partecipa al sit-in a Tor Sapienza, dove si è radunata la comunità cinese e diversi abitanti della zona. “Non è possibile che sia successa una cosa del genere a due passi dalla Questura” (in realtà, a due passi dal campo nomadi, ndr), dice il papà di Zhang Yao: la ragazza era appena uscita dall’ufficio immigrazione in via Patini, dove aveva rinnovato il permesso di soggiorno per motivi di studio. “Grazie a tutti per aver voluto ricordare mia figlia. Durante il viaggio ho pensato tanto. Sapevo che era sparita e pensavo ad un rapimento per riscatto, mai mi sarei immaginato di andarla a riconoscere in obitorio”. ansa