Erano oltre 70 i musulmani che questa mattina hanno pregato al Pontile di Ostia. La preghiera del venerdì si è tenuta all’aperto dopo che la moschea all’interno dell’ex colonia è stata posta sotto sequestro.
Scrive il Messaggero che un lungo tappeto è stato disposto ai piedi del cippo marmoreo che ricorda l’opera della bonifica ed è qui che i fedeli di Allah si sono inginocchiati rivolgendosi verso La Mecca.
Intorno, è stato organizzato un imponente dispiegamento di uomini e mezzi delle forze dell’ordine. Polizia in borghese e camionette dei carabinieri in assetto anti-sommossa. «Siamo qui per pregare e non per protestare – ha ribadito Youssef Al Moghazi, direttore dell’Istituto di Culto islamico di Ostia- ma vogliamo lanciare anche un messaggio: chiudere le moschee non ci farà smettere di pregare e noi musulmani questo lo possiamo fare ovunque nel mondo».
Andassero a pregare a casa loro!