Bersani: la mucca nel corridoio e la fuga dal freddo nel letto

 

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“Per dirla in bersanese: la mucca nel corridoio sta bussando alla porta“, scrisse su Facebook Pierluigi Bersani qualche giorno fa in una delle sue solite espressioni colorite e vuote-. “Il voto americano -spiegava – parla anche di noi. Nel mondo ripiega la globalizzazione. Si affacciano protezionismi e pensieri aggressivi verso le persone e le merci di fuori. Gli establishment interpretano la fase precedente, in via di superamento”.

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Canali riaperti nel Pd? “Mi pare di no. Io sconsiglio di sfidare il Paese ancora, chi governa non può sfidare il Paese e temo che ci sia ancora in giro questa aria qua”. Lo dice Pier Luigi Bersani a ‘Di Martedì’.

“Far votare il Paese con due leggi elettorali che non si combinano, soprattutto da chi predica governabilità, mi pare un’eresia. Credo che bisogna semplicemente rimettere le cose nei binari normali. Il governo corregga la linea di politica economica. Il Parlamento si occupi di normalizzare legge elettorale e andiamo a scadenza. Si vota nel 2018”, prosegue Bersani. “Non c’è nessun problema se non ce lo cerchiamo, non andiamo a cercarci il freddo nel letto, come dicono i contadini“, dice ancora.

“Renzi vuole che ce ne andiamo? Questo è chiaro. Se io togliessi l’incomodo sarebbe contento. Ma io non intendo farlo. A meno che il Pd non diventi il Pda, il partito dell’avventura, il partito di uno che mette se’ stesso davanti al Paese” portandolo al voto anticipato.

“Non sono contento, non mi metto a festeggiare. Sono ossessionato da un anno e mezzo dal fatto che c’è la mucca nel corridoio, c’è nel profondo della società un disagio“, afferma dopo il risultato del referendum. “C’è troppa incertezza, troppa disuguaglianza, troppa umiliazione del lavoro, troppo distacco tra un pezzo di società e l’establishment che non ha più il segnale radar di un pezzo di società. Su questa cosa qui o ci mette i piedi la destra o ci mette i piedi la sinistra. E spero -sottolinea Bersani- che, pur con tutti i ritardi, il Pd capisca che c’è da mettere tutti e due i piedi in questo disagio qui”.

“Se uno pensa di capitalizzare il 40 per cento di un referendum, vuol dire che non ha capito com’è il sistema. Non può pensare queste cose”, dice riferendosi ai voti ottenuti dal Sì. “Cosa ha detto questo referendum? La gente è andata a votare di corsa. In Emilia sono andati il doppio delle regionali. Perchè aveva qualcosa da dire. Cosa? Che è stufa. La cosa è quella lì”, spiega. “E’ stufa di un’insostenibile leggerezza della politica davanti a problemi sociali enormi. E’ stufa di questa politica che sembra un cabaret”, insiste. (adnkronos)

2 thoughts on “Bersani: la mucca nel corridoio e la fuga dal freddo nel letto

  1. Bersani ed i suoi hanno votato il “jobs act” ovvero la legge per ripristinare la schiavitù in Italia, è ovvio che poi “c’è troppa disuguaglianza…” il frignare ipocrita di Bersani si chiama:”lacrime di coccodrillo”.
    La storia che da un anno vede una mucca in corridoio invece… spiega tante cose…

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