L’elezione alla Casa Bianca di Donald Trump non è andata giù ai Paesi baltici e dell’Unione Europea, e qualcuno addirittura sta già sulle barricate e si aspetta da un momento all’altro un’invasione russa: è la Lituania, evidentemente allarmata dagli scambi di complimenti tra Trump e Vladimir Putin.
Una reazione, in particolare, ha già fatto il giro del mondo: il ministero della Difesa di Vilnius ha edito 30.000 copie di un manuale nel quale si consiglia ai cittadini come procedere in caso di un’occupazione “sovietica”.
Il manuale di 75 pagine, intitolato “Guida di resistenza attiva è già alla sua seconda edizione. La prima edizione risale al 2014, quando quando è stato pubblicato come parte della risposta della Lituania per l’annessione della Crimea alla Russia. In quella prima versione si spiegava come agire in situazioni estreme o istanze di guerra, incluse le istruzioni su forme di disobbedienza civile con occupazioni, scioperi, disinformazione e l’organizzazione di cyber-attacchi contro il nemico. Ai lettori si spiegava che come metodo di resistenza ci potrebbe essere quello di fare il proprio lavoro “peggio del normale”.
L’allarme si allarga inoltre alla “propaganda” russa, con un’altra pubblicazione. Mosca avrebbe aumentato i suoi attacchi di disinformazione contro i baltici dopo le elezioni presidenziali degli Stati Uniti, rendendo i tre paesi Baltici, Estonia, Lituania e Lettonia “un target”. Questo secondo la newsletter East StratCom Task Force, team creato in base alla conclusione del Consiglio europeo (riunione del 19 e 20 marzo 2015), dove si sottolineava “la necessità di sfidare campagne di disinformazione in corso in Russia”.
Ma non finisce qui: il termometro della tensione era già salito ad agosto quando sconosciuti avevano riverniciato e coperto di bianco il ben noto murales del bacio tra Putin e Trump. L’abbraccio appassionato era apparentemente troppo per alcuni nella capitale Vilnius. L’opera dell’artista locale Mindaugas Bonanu, era diventato virale sui social media dopo l’inaugurazione a maggio, e da allora è diventato uno sfondo popolare per un selfie. (con fonte askanews)