E’ stato emesso un provvedimento cautelare nei confronti di una donna albanese residente nel Lecchese che, nel dicembre 2014, dopo un percorso di radicalizzazione, aveva abbandonato il marito e le due figlie maggiori per andare in Siria, con il figlio minore, e arruolarsi tra i militanti dell’Isis. Le indagini dei carabinieri del Ros coordinati dalla Dda di Milano.
Era stato il marito, anch’egli albanese, a denunciare ai carabinieri la scomparsa della donna e del figlio. Il 28 novembre il gip di Milano, Manuela Scudieri, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti della donna per associazione a delinquere con finalità di terrorismo internazionale (270 bis del Codice penale) L’indagine del Ros dei carabinieri, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Alessandro Gobbis, ha permesso di accertare il percorso di radicalizzazione della donna che ha determinato, alla fine del 2014, la sua partenza per la Siria con un bambino piccolo, mentre aveva lasciato in Italia il marito e le altre due figlie minori. Il suo trasferimento nel teatro di guerra era anche motivato dall’intenzione di sposare un macedone combattente per il Califfato. ANSA