Alla luce un sodalizio criminoso strutturato tra l’Iran e l’Italia dedito all’importazione sul territorio nazionale di oppio. 9 le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse tra Bologna ed altre città di Italia in queste ore: si tratta di cittadini iraniani, accusati di traffico internazionale di stupefacenti.
Tra le persone destinatarie degli ordini di cattura, alcune erano già note alle Forze dell’Ordine per reati connessi agli stupefacenti, altre, immuni da pregiudizi di polizia, erano persone apparentemente inserite nel contesto sociale in qualità di imprenditori dediti al commercio di abbigliamento.
E’ il risultato di una attività d’indagine coordinata dalla Dda della Procura della Repubblica di Roma, nella giornata di ieri, nelle provincie di Firenze, Arezzo, Pistoia, e anche nella Capitale e nel capoluogo emiliano.
L’indagine ha evidenziato un primo gruppo di soggetti dediti all’attività di spaccio nel territorio romano, permettendo poi di risalire ad ulteriori soggetti attivi nel territorio toscano, fino a ricostruire l’intero tragitto della sostanza stupefacente che entrava in Italia attraverso il confine marittimo di Trieste, a mezzo di Tir, imbarcati dalla Turchia.
L’oppio, sostanza che contiene elevati principi attivi riconducibili a sostanze alcaloidi quali la morfina, veniva commerciato all’interno di una sorta di “mercato chiuso”, i cui venditori ed acquirenti erano quasi esclusivamente cittadini di nazionalità iraniana.