Il Piano d’azione di Difesa europeo (Edap) permetterà agli Stati membri, molti dei quali fanno parte del Trattato atlantico, di rispettare meglio gli impegni Nato. “Una Ue più forte e una Nato più forte, si rafforzano reciprocamente”. Così l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini nella conferenza stampa di presentazione del pacchetto, assieme al vicepresidente della Commissione Ue per la crescita Jyrki Katainen e dal commissario Ue al Mercato interno Elzbieta Bienkowska.
Spiegando il contesto in cui il Piano d’azione si inserisce, Mogherini ricorda la “Dichiarazione congiunta” Ue-Nato firmata a Varsavia a luglio, per una maggiore collaborazione tra le due organizzazioni. “Questo – evidenzia – va di pari passo col piano di attuazione della Strategia globale Ue per la sicurezza e la Difesa, e con l’adozione” dell’Edap. “La proposta che presentiamo – chiarisce – crea le condizioni per una maggiore cooperazione nel settore” che gli Stati ci chiedono. Ma “non ha nulla a che vedere con la creazione di un esercito europeo o strutture di comando”. ansa europa
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(askanews) – La Commissione europea ha svelato oggi il suo “piano d’azione” per accelerare la ricerca in materia di difesa e la condivisione di equipaggiamenti militari nell’U. Si tratta di mettere in piedi “un fondo europeo per la difesa”, una parte del quale sarà consacrato alla ricerca su nuove tecnologie di difesa. La parte rimanente servirebbe invece come strumento finanziario per consentire ai Paesi membri di acquistare in comune gli equipaggiamenti necessari, ad esempio droni o elicotteri.
Per gli investimenti nella ricerca, l’esecutivo Ue intende mobilitare le sue finanze fino a 90 milioni di euro all’anno entro il 2020. Un programma dedicato potrebbe poi raggiungere l’importo di 500 milioni di euro l’anno, si precisa nel comunicato. Per quanto riguarda la parte del fondo dedicato all’acquisto di equipaggiamento comune, dovrebbe raggiungere i 5 miliardi di euro all’anno, secondo una stima della Commissione che deve ancora essere perfezionata.
Le proposte contenute in questo “piano d’azione per una difesa europea” devono ora essere discusse tra i 28 Paesi membri, in particolare al prossimo vertice dei capi di Stato e di governo del 15 e 16 dicembre.
Questo mese, in una conferenza a Bruxelles, il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg ha deplorato la “frammentazione” dell’industria europea della difesa. “Gli Stati Uniti hanno un tipo di veicolo da combattimento per la fanteria, in Europa ne abbiamo 19. Loro hanno tre tipi di missili aria-aria, noi ne abbiamo tredici tipi diversi, (…) loro hanno quattro modelli di fregate, noi 29”, aveva sottolineato, invitando gli europei a “spendere meglio”.
(fonte afp)