MILANO, 24 NOV – Il Tribunale dei Minorenni di Milano rigetta la domanda ‘incrociata’ di due donne conviventi per adottare la figlia biologica l’una dell’altra, bimbe fatte nascere nel progetto di coppia con la fecondazione assistita.
A riportare la notizia sono oggi alcuni quotidiani che ricordano come questo orientamento sia opposto a quello del Tribunale di Roma del 2014 e della Cassazione di 5 mesi fa. Orientamento che, come riportato, ricorda che l’adozione del figlio del partner nelle coppie dello stesso sesso non è contemplata dal legislatore e non può allora essere il giudice a introdurla con “la valutazione del caso concreto” all’ insegna del “supremo interesse del minore”: che è certo un criterio, ma non è “l’unico parametro a cui il giudice debba relazionarsi”, al punto che anzi “esorbita dall’ambito consentito” una “interpretazione creativa” che prescinda “dagli ulteriori presupposti previsti” e così “si traduca in un’implicita affermazione di irrilevanza dell’impianto normativo”. (ANSA)