La Corte d’appello di Napoli, presieduta da Paolo Celentano, ha condannato la Arnoldo Mondadori Editore e Roberto Saviano, in solido tra loro, a pagare alla società cooperativa Libra – che edita il quotidiano Cronache di Caserta e Cronache di Napoli – a pagare 6mila euro a titolo di danni patrimoniali per l’illecita riproduzione nei brani del libro ‘Gomorra’ di alcuni articoli comparsi nei quotidiani. Condanna invece Libra a restituire alla Mondadori la somma di 21.866 euro e compensa tra le parti le spese dell’intero processo.
La decisione della Corte d’appello – che risale al 26 settembre scorso – arriva dopo che la Corte di Cassazione, con sentenza depositata lo scorso 15 giugno, aveva riconosciuto che lo scrittore Saviano aveva effettivamente riportato nel suo bestseller ‘Gomorra’ ampi brani di tre articoli, ‘Il multilevel applicato al narcotraffico’ e ‘Ore 9: il padrino lascia la ‘sua’ Secondigliano’, pubblicati su Cronache di Napoli il 17 settembre 2005 e ‘Boss playboy, De Falco è il numero uno’, pubblicato sul Corriere di Caserta del 17 gennaio 2005.
La Cassazione aveva perciò accolto il ricorso di Saviano e Mondadori solo per la parte economica, giudicando troppo alta la cifra di 60mila euro stabilita come risarcimento dei danni dalla Corte d’Appello in secondo grado.
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Ma non è finita qui. Per aiutare il compagno della sinistra colta, Repubblica lancia la notizia con un titolo “addomesticato”: “Saviano, la rivincita risarcito dai giornali che lo accusavano per Gomorra”.
Quale rivincita? Il plagio è confermato e la condanna resta, solo è diminuito il risarcimento economico.