COMIZIO DELLA BOSCHI di abocabierta
Il Partito democratico ha fatto di tutto per non fare avvicinare la stampa al ministro Maria Elena Boschi, in Calabria per un tour sul referendum costituzionale del 4 dicembre. A Lamezia Terme – scrive il Fatto – , erano previsti due incontri: il primo al teatro “Umberto”, dove i dirigenti locali del Pd hanno tentato in tutti i modi di impedire alle telecamere l’ingresso in sala. A quel punto, un esponente dell’ordine dei giornalisti, Pino Natrella, direttore del quotidiano online “Lamezia Oggi”, ha protestato fermamente nei confronti degli organizzatori chiedendo che si rispettasse la legge.
Anche durante il secondo incontro, organizzato dalla Curia, il Pd cerca di tenere la stampa lontana dal ministro. A fare la guardia alla porta c’era il deputato Sebastiano Barbanti. L’ex grillino allontanava i giornalisti sostenendo che il confronto tra l’esponente del governo Renzi e il docente di diritto costituzionale dell’Università Roma Tre, Alfonso Celotto, fosse “a porte chiuse”. Solo l’intervento del vescovo Luigi Cantafora ha consentito ai giornalisti di assistere al confronto invitando personalmente i singoli rappresentati di ogni testata.
Ma c’è di più. Al costituzionalista invitato per il confronto è stato chiesto di non collegarsi con i social network: “Il ministro non voleva neanche la diretta facebook. – conferma il docente – L’errore di fondo è stato politicizzare questo referendum. Pare che i No siano in vantaggio e c’è paura di fare gaffe”
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I comizi del Pd per il Sì al referendum? Se li fanno tra loro e loro a porte chiuse. A cosa servano questi show autoreferenziali? In realtà non cercano di convincere nessuno perché chi ha opinioni divese viene sempre lasciato fuori.