Non ci hanno girato troppo intorno i responsabili Ater, nell’incontro svoltosi giovedì 17 in Consiglio regionale. Con l’eccezione di Frosinone i dati sulle occupazioni degli alloggi, a Roma e Latina, sono inquietanti. Particolarmente impressionante è quanto emerge sulla situazione della Capitale.
IL DISORDINE AMMINISTRATIVO – “La situazione più grave è stata illustrata da Giovanni Tamborrino, Commissario straordinario dell’Ater di Roma che gestisce circa 48mila alloggi – si legge in una nota del Consiglio regionale del Lazio – Tamborrino ha spiegato che è stato riscontrato nella gestione degli anni passati un certo disordine amministrativo e contabile nell’azienda e una carente attivita’ di denuncia di tutte le occupazioni abusive”. Se da un punto di vista amministrativo, ha spiegato il Comissario che si sta cercando di mettere ordine anche se, le modalità, sono state contestate dagli inquilini e recentemente anche dal Movimento dei consumatori.
OCCUPAZIONI E CRIMINALITA’ – Per quanto invece attiene il versante delle occupazioni, si registra una dichiarazione davvero inquietante. Su migliaia di casi “solo una parte marginale è costituita da episodi spontanei, mentre la gran parte – secondo il Commissario dell’Ater Roma – è gestita da organizzazioni che usano metodi intimidatori e assoggettamento basato sulla paura comprovata da fatti pubblici come minacce e gambizzazioni . Situazione comprovata anche dalla scoperta di circa 30-40 alloggi nelle zone di Spinaceto, Casilino e Torre Gaia che – si legge nella nota del Consiglio regionale – sono ascrivibili ad un noto clan mafioso della Capitale”.