Se la Russia e la Cina intendono creare un “nuovo ordine mondiale”, le Filippine vi si uniranno. L’ha affermato oggi il presidente Rodrigo Duterte in un’ennesima presa di distanza dal tradizionale alleato statunitense.
Duterte ha parlato dalla sua città di Davao, prima di partire alla volta del Perù, dove si terrà il vertice della Cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec) e ha ribadito la minaccia già più volte fatta di abbandonare l’Onu, sostenendo che ha fallito nel suo compito di fermare guerre che hanno ucciso “migliaia” di donne e bambini.
“Sappiate: se la Cina e la Russia decideranno di creare un nuovo ordine, sarò il primo a unirmici”, ha detto Duterte. L’uomo forte di Manila incontrerà a Lima sia il presidente russo Vladimir Putin che il leader cinese Xi Jinping. Nelle scorse settimane ha chiarito più volte che intende chiudere la permanenza dei soldati americani nell’arcipelago e ha definito il presidente Usa Barack Obama, ora uscente, un “figlio di puttana”. Sono ancora tutti da definire i rapporti che avrà col subentrante Donald Trump.
Duterte ha chiarito, insultando ancora una volta Obama, che non accdetterà lezioni sui diritti umani. E ha minacciato di seguire la Russia che si è ritirata ieri il ritiro dalla Corte penale internazionale. “Potrei seguirla. Perché Perché questi bulli senza vergona se la prendono solo coi piccoli paesi come noi“. La Corte penale internazionale, tribunale Onu chiamato a discutere crimini contro l’umanità e crimini di guerra, ha 124 membri. Tra questi non figurano gli Stati uniti, che si sono ritirati nel 2002 in seguito alle accuse per crimini di guerra relativi al conflitto in Afghanistan.