Istat: Italia in deflazione, prezzi al consumo -0,2% su base annua

 

Nel mese di ottobre 2016, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% su base mensile e dello 0,2% su base annua (la stima preliminare era -0,1%) mostrando nuovamente tendenze deflazionistiche dopo la ripresa (+0,1%) di settembre. Lo comunica l’Istat

L’inflazione al netto dei beni energetici rallenta in misura significativa, attestandosi a +0,2% (era +0,5% il mese precedente). Analogamente, al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'”inflazione di fondo” scende a +0,2% (da +0,5% di settembre).

L’inflazione acquisita per il 2016 risulta pari a -0,1% (lo stesso valore registrato a settembre).

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,1% su base mensile e registrano una diminuzione dello 0,2% su base annua (la variazione era nulla a settembre).

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deflazione

La deflazione è la spia di una flessione accentuata dell’attività economica o dell’occupazione. La deflazione si registra quando i prezzi calano per effetto della debolezza di beni e servizi, cioè di un freno nella spesa dei consumatori e delle aziende.

I singoli individui tendono a posticipare gli acquisti (pensando “se aspetto costerà meno”), provocando una diminuzione generale dei consumi. Le aziende invece rinviano l’acquisto di beni e servizi ritenuti non indispensabili e di rimando, quelle imprese che non riescono a vendere a determinati prezzi alcuni beni e servizi, cercano di collocarli a prezzi inferiori. Si innesca così una spirale negativa per la quale le stesse imprese, vedendo diminuire l’acquisto di beni e servizi da altre imprese, cercano di ridurre i costi facendone risentire anche il costo del lavoro (e quindi i salari) e ricorrendo in misura inferiore al credito. (agi)