La Commissione europea ricorda “che (SOLO, ndr) le spese di emergenza a breve termine legate alle catastrofi naturali possono essere classificate come una tantum e quindi escluse dal calcolo dello sforzo strutturale in sede di valutazione del rispetto del patto di stabilità“.
Lo dice la portavoce della Commissione europea Annika Breidthardt, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. “Lo abbiamo fatto – ha aggiunto – per costi direttamente connessi ai terremoti in Abruzzo ed Emilia e per altri disastri naturali in passato, ma in questa fase non speculiamo su questo. Qualsiasi costo che possa o no essere in linea con i criteri applicabili sarà valutato solo quando riceveremo tutti i dettagli dalle autorità italiane. Ricordo che è in corso un dialogo con le autorità italiane e posso solo ripetere che non facciamo speculazioni”.
A quanto si apprende, a Bruxelles le accuse rivolte alle istituzioni europee di ostacolare la ricostruzione del patrimonio edilizio e scolastico italiano con criteri antisismici vengono considerate come populismo a buon mercato. La comunicazione del gennaio 2015 sulla flessibilità prevede, nell’allegato uno, delle modalità che potrebbero essere utilizzate dal governo italiano per effettuare investimenti per adeguare il patrimonio edilizio delle aree colpite dai terremoti, senza incappare nei vincoli del patto.
“Come il commissario Christos Stylianides ha ripetuto – ha continuato la portavoce – restiamo pronti ad aiutare la popolazione italiana. Di fatto, il centro di coordinamento delle risposte di emergenza della Commissione, che monitora i disastri naturali 24 ore su 24, è in contatto costante con le autorità nazionali italiane di Protezione civile”. La Commissione europea “ha fornito immediatamente mappe di rilevazione satellitare – ha concluso la Breidthardt – credo siano 31 quelle fornite finora su richiesta delle autorità italiane. Continueremo a fornire mappe delle aree colpite, monitoriamo la situazione con attenzione e restiamo pronti ad aiutare”. (AdnKronos)
Fuori l’Italia dalla Unione sovietica Europea!