Un alto funzionario del dipartimento del Tesoro statunitense sarà in Europa questa settimana, compresa una tappa a Roma, per discutere di sanzioni alla Russia. Adam Szubin, sottosegretario al Tesoro con delega all’intelligence per terrorismo e questioni finanziarie sarà a Berlino, nella capitale italiana e a Parigi per incontri bilaterali sulla necessità, secondo gli Usa, di mantenere alta la pressione su Mosca in termini di sanzioni. Secondo il Tesoro, la missione di Szubin è “rafforzare la portata delle sanzioni Usa“.
La questione è delicata, a fronte di una Ue sempre meno unita sulle misure punitive alla Russia varate in connessione con la crisi ucraina e l’annessione della Crimea, mentre l’America vorrebbe ulteriormente spingere sul pedale, ipotizzando sanzioni anche per il ruolo russo in Siria. Una possibilità che alcuni Paesi europei avrebbero voluto sul tavolo dell’ultimo vertice Ue a Bruxelles, iniziativa definita “senza senso” dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. Quella del premier italiano è la più alta delle voci che si sono levate in Europa contro l’idea di nuove sanzioni in occasione del Consiglio Ue dello scorso 20 ottobre, ma anche Spagna, Grecia, Austria e Cipro sono contrarie a qualsiasi ulteriore giro di vite.
Se dall’altra parte dell’oceano Atlantico l’amministrazione uscente promuove ufficialmente la linea dura, a fronte dei dubbi tra gli alleati europei viene vagliata anche una sorta di road map per l’allentamento delle sanzioni, tarata sul criterio di “condizionalità”: se Mosca compie passi avanti verso la soluzione del conflitto ucraino, ad esempio, potrà essere ridimensionata la portata delle misure che penalizzano la sua economia, ma anche quella dei Paesi europei. (askanews)