Chi con qualche coperta e chi con le lacrime agli occhi. Così circa trecento persone sono salite sui primi sei autobus che da Norcia si sono diretti alla volta del lago Trasimeno con gli sfollati, dopo la violenta scossa di terremoto che si è registrata stamani nel centro Italia. Molta gente, però, non voleva lasciare Norcia: “Anche se andiamo due-tre giorni al Lago Trasimeno che cosa cambia? – dice una signora visibilmente alterata
ERRANI: “Sarà una notte difficile, ma la gestiremo con le strutture collettive. Non ha senso dormire in macchina, nessuno vuole deportare le persone, noi vogliamo che abbiano la possibilità di vivere una notte tranquilla, dopodiché insieme a loro troveremo le soluzioni. Costruire oggi una strategia non ha senso perché dobbiamo gestire questa situazione”. Parla così il commissario straordinario governativo per la ricostruzione, Vasco Errani, a Norcia dopo la riunione con il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, e la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, dopo il sisma che questa mattina ha colpito il centro Italia.
A fare eco alle dichiarazioni di Errani, anche quelle del capo della protezione vicile, Fabrizio Curcio: “Ribadiamo l’esigenza di aderire allo spostamento – afferma Curcio – che è la soluzione migliore, che non significa non tornare, significa comunque gestire questi giorni che verranno in attesa della definizione di una strategia generale”.
“Questa scossa di 6.5 ha chiaramente cambiato quello che è lo scenario e la dimensione – prosegue il capo della protezione civile – e adesso abbiamo bisogno di qualche ora per stabilire un percorso. Non c’è bisogno di soffrire ulteriormente. Spostarsi non significa non tornare ma passare la notte in condizioni oggettivamente migliori”. ADNKRONOS