La Rai islamizzata tramette la testimonianza (la propaganda) di una certa Sara Keshk, una musulmana che racconta “il velo è uno scrigno per la donna che è preziosa e deve essere custodita, me lo diceva la mamma” e “il velo per me è un’armatura”, “mi difende dall’ignoranza degli altri e rappresenta la mia identità.” Fantastico, si identifica con il suo velo.
Una rappresentazione, anzi una recitazione, a dir poco pietosa che procede con racconto senza prove e senza riscontri: la donna dice di aver ricevuto uno sputo in faccia a causa del velo. Segue una lunga pausa (stile actors studio) che culmina con un applauso.
Perché parliamo di propaganda? Perché la velata lavora presso due organizzazioni islamiche: Islamic Relief e GMI (Giovani musulmani d’Italia) ma questo, ovviamente, non lo dice.
Io sono arabo e t’invito a dire il vero..! altro che “diamante”..! la verità che le donne sono considerate “3awra” ossia un fonte di peccato per l’uomo quindi devono essere coperte per non essere responsabili del duo peccato (haram)..!!! Ipocrata..!