Inps: crollo dei contratti a tempo indeterminato, diamo i numeri

 

Effetto disastroso (e premeditato) del jobs act. Brusca frenata per i contratti a tempo indeterminato. Nei primi otto mesi del 2016 il saldo tra assunzioni a tempo indeterminato, trasformazioni e cessazioni si è attestato a quota 53.303 in calo dell’88,5% rispetto allo stesso periodo del 2015 e del 48,7% rispetto al 2014. E’ quanto emerge dai dati dell’Inps.

Boom dei licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo. Dai dati Inps emerge che nei primi otto mesi del 2016 sono stati 46.255 in aumento del 31,2% rispetto allo stesso periodo del 2014 quando erano stati 35.235. Il dato è superiore anche a quello del 2015 quando i licenziamenti per giusta causa erano stati 36.048.(askanews)

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(ANSA) – ROMA, 18 OTT – Le assunzioni di datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-agosto 2016 sono risultate 3.782.000, con una riduzione di 351.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-8,5%). Nel complesso delle assunzioni sono comprese anche le assunzioni stagionali (447.000). E’ quanto informa l’osservatorio sul precariato dell’Inps secondo cui il rallentamento delle assunzioni ha riguardato principalmente i contratti a tempo indeterminato: -395.000, pari a -32,9% rispetto ai primi otto mesi del 2015.

“Come già segnalato nell’ambito dei precedenti aggiornamenti dell’Osservatorio, il calo va considerato in relazione al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui dette assunzioni potevano beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni”. Analoghe considerazioni possono essere sviluppate per la contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (-35,4%).

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L’Inps rileva che nei primi otto mesi del 2016 i contratti a tempo indeterminato subiscono una brusca frenata. In particolare, nel periodo dato il saldo tra assunzioni a tempo indeterminato, trasformazioni e cessazioni si è attestato a quota 53.303, in calo dell’88,5% rispetto allo stesso periodo del 2015 e del 48,7% rispetto al 2014.

Entrando nel dettaglio, dalle tabelle dell’Inps emerge che i nuovi rapporti di lavoro stabili sono calati a quota 805.168 nei primi otto mesi del 2016.

Il numero è decisamente inferiore rispetto allo stesso periodo del 2015 quando i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato avevano toccato quota 1.199.702. Ma la cifra è anche più bassa rispetto ai primi otto mesi del 2014 quando le assunzioni stabili erano state 866.735.

L’Istituto, inoltre, rileva un boom dei licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo. Nei primi otto mesi del 2016 sono stati 46.255 in aumento del 31,2% rispetto allo stesso periodo del 2014 quando erano stati 35.235. Il dato è superiore anche a quello del 2015 quando i licenziamenti per giusta causa erano stati 36.048. (diario del lavoro)

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Prosegue il calo delle assunzioni nei primi 8 mesi del 2016, in particolare i contratti fissi (-32,9%). Lo rileva l’Inps nell’Osservatorio sul precariato, sottolineando invece che aumentano i contratti di apprendistato (+18%). Complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-agosto 2016 sono risultate 3.782.000, con una riduzione di 351.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-8,5%). Nel complesso delle assunzioni sono comprese anche le assunzioni stagionali (447.000).

Il rallentamento delle assunzioni ha riguardato principalmente i contratti a tempo indeterminato: -395.000, pari a -32,9% rispetto ai primi otto mesi del 2015. (il tirreno)

 

 

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