Il Consiglio d’Europa boccia l’utero in affitto

 

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Bruxelles – Il primo, atteso rapporto sulla maternità surrogata e sui diritti dei bambini che ne nascono è stato bocciato dalla assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. L’organismo di Strasburgo che tutela i diritti dell’uomo nei 47 paesi che ne fanno parte, ha rispedito al mittente con 83 voti contrari – i favorevoli erano 77 e gli astenuti 7 – il rapporto presentato dalla socialista belga Petra De Sutter. Il rapporto chiedeva una collaborazione con la Conferenza dell’Aia sul diritto privato internazionale (HCCH) per l’adozione di leggi internazionali sullo status dei bambini e sulle questioni legate alla discendenza legale.

Esulta il Gigi De Palo, presidente del Forum famiglie: “Non e’ la prima volta che le istituzioni europee, i singoli Stati, organizzazioni ed esponenti della cultura e della politica prendono posizione contro l’utero in affitto. Speriamo che sia l’ultima e sia una parola definitiva per l’affermazione del primato della dignità umana e il rispetto della donna e del figlio che non possono mai e per nessun motivo essere sfruttati e mercificati“.

“Ci rallegriamo profondamente per la bocciatura e chiediamo che la maternita’ surrogata venga dichiarata reato universale” fa eco Paola Binetti, deputata di Area popolare. “La bocciatura va nella direzione da noi auspicata, ma soprattutto accoglie quello che noi diciamo da tempo, ovvero il rispetto della dignità della donna e del diritto di un bambino ad avere una madre ed un padre“. Anche Livia Turco, esponente Pd ed ex ministro della Sanità si dice “contrarissima all’utero in affitto” e dice di accogliere “con favore la decisione dell’assemblea parlamentare del Copnsiglio d’Europa che invitava a regolamentare la materia”.

Di segno opposto la reazione di Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni: “Chi esulta per la bocciatura forse non si rende conto che questa decisione va a vantaggio dei fenomeni di sfruttamento”. “Per combattere abusi e sfruttamento delle persone” aggiunge, “bisogna garantire la libertà di fare figli anche ricorrendo a tecniche riproduttive che la scienza offre in sicurezza. Proibire alle donne di scegliere una gravidanza per altri significa spingere le coppie ad agire nella clandestinità. Sono i divieti ad alimentare le illegalità, mentre le buone leggi possono evitare gli abusi. Per questo motivo abbiamo messo a punto e proposto un testo di regolamentazione e continueremo a batterci perché anche in Italia sia varata una buona legge, che consenta la gravidanza per altri tutelando tutte le parti coinvolte”. (AGI)