da “Gli inganni della finanza” di Paolo Maddalena – Ed. Donzelli
Come svelarli, come difendersi
“… un tipo di Stato completamente asservito alle leggi di mercato. Si tratta di un fine che è certamente negli obiettivi della finanza internazionale. La quale non vuole il ‘pluralismo’ delle regioni e degli Stati nazionali, e preferisce un unico interlocutore che può essere facilmente piegato ai propri voleri.
Infatti, come si è già detto, è proprio parlando con un unico interlocutore, l’Unione Europea, che la finanza sta riuscendo a creare uno ‘spazio libero’ nel quale gli operatori economici e finanziari possano liberamente operare senza alcun controllo da parte degli Stati nazionali, come avverebbe se fosse approvato il trattato transatlantico TTIP.
L’approdo ultimo degli Stati in difficoltà, a seguito della descitta politica, è senza dubbio drammatico e distruttivo della stessa esistenza degli Stati membri: come già sta avvenendo in Grecia e in Italia, alla fine non ci sarà alternativa diversa da quella di vendere l’inetro territorio.
Allora gli Stati saranno scomparsi e il disegno del pensiero neoliberista avrà avuto il suo compimento.”
(pag. 126)
Paolo Maddalena è nato a Napoli nel 1936. Dopo una lunga esperienza universitaria come docente di Istituzioni di diritto romano, nel 1971 è passato nella magistratura della Corte dei conti e nel 2002 è stato eletto giudice della Corte costituzionale, presso la quale ha prestato servizio fino al 2011.