Lo “scontrino gate” costato all’ex sindaco Ignazio Marino il posto in Campidoglio finisce con un nulla di fatto. L’ex sindaco Ignazio Marino è stato assolto dalla triplice accusa di peculato, falso e truffa. La sentenza è stata pronunciata dal gup Pierluigi Balestrieri, che respinto le richieste dei pm Roberto Felici e Pantaleo Polifemo. La Procura aveva infatti sollecitato per Marino la pena di 3 anni e un mese di reclusione, scontata di un terzo per la scelta del rito abbreviato.
Il Campidoglio, costituito parte civile, aveva chiesto 600mila euro di risarcimento per il danno d’immagine procurato alla città. Per la Procura, il chirurgo di centrosinistra avrebbe pagato con la carta di credito del Comune 56 cene private, fatte passare come “incontri istituzionali” negli scontrini di servizio. I banchetti irregolari sono stati scovati dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria: sono stati consumati tra il luglio 2013 e il giugno 2015. Il conto totale addebitato al Campidoglio ammontava a circa 13mila euro. tiscali
Marino e stato fatto fuori dal suo partito! io al posto suo mi vendicherei contro i vari big del partito e anche degli altri che tacciono e fanno finta di nulla!