Coop connection: Armando Manocchia intervista Antonio Amorosi
video di Claudio Bernieri
Al di là degli steccati ideologi dei partiti, lunedì 3 ottobre nel Centro Congressi dell’Hotel Europa a Roma, si è tenuto il Convegno per la presentazione del libro COOP CONNECTION con la partecipazione dell’autore Antonio Amorosi.
L’evento, che ha registrato la partecipazione di un folto e soprattutto selezionato pubblico e, cosa più unica che rara, ha visto la presenza di alcuni media, è stato promosso da Uniti Si Vince, la Lista Civica che ha consentito di esprimere le loro opinioni a diverse persone del pubblico nonché a: Daniele Carella, Lorenzo Tomassini e Michele Facci, in qualità di responsabili delle lista civica e organizzatori dell’incontro.
COOP CONNECTION, edito da Chiarelettere è, nello stile di Amorosi, un libro di denuncia dove si può dire che l’autore mette a nudo gli stakeholders di un sistema, quello delle Coop, ‘uno Stato dentro lo Stato’ che parrebbe intoccabile e, attraverso i tentacoli avvelenati di un’economia parallela, fattura oltre 150 miliardi di euro.
COOP CONNETION è, dopo anni di silenzio, la prima inchiesta sulle coop in Italia. E nonostante le inimmaginabili difficoltà, Antonio Amorosi è riuscito a introdursi in un mondo a sé stante, un sistema border line, sia con la fiscalità che con la legalità, ma che garantisce potere a pochi, continuità politica e soldi a tanti e lavoro a tantissimi. Insomma, un universo economico e soprattutto finanziario che da solo genera 151 miliardi di fatturato e che, dando lavoro a più di un milione di persone, automaticamente si garantisce milioni di voti.
Uno ‘Stato dentro lo Stato’ che, in nome di una storia secolare, di una falsa solidarietà e della retorica e demagogica difesa dei lavoratori, concentra potere e si arricchisce si grazie alla grande distribuzione, grandi opere, servizi, alimentazione, assicurazioni, medicinali, soprattutto grazie alle speculazioni finanziare e sistemi che vanno oltre il lecito ed anche l’illecito.
Antonio Amorosi, nel suo intervento – come fa nel libro – ha smontato quella becera e sterile propaganda che alimenta l’universo coop ed ha raccontato la realtà di quel business protetto, in cui la fanno da padrone: sfruttamento, corruzione e speculazione finanziaria seppure mai denunciati perché coperti dal marchio della legalità. Legalità ottenuta grazie alla compiacenza politica e di una gran parte della magistratura per le quali ‘per fare del bene tutto è concesso’: godere di un regime fiscale particolare (lo garantisce la Costituzione); allearsi con le mafie locali; pilotare gare d’appalto; pagare tre euro l’ora un lavoratore italiano o straniero che sia; arricchirsi col business della così detta accoglienza dei presunti migranti. Un molok: economico, politico, culturale che fa comodo a un’intera classe dirigente e che si basa sulla ‘distrazione’ della magistratura in un intreccio di potere difficile da scalfire.
COOP CONNECTION, è libro che denuncia un sistema che in nome dei valori in cui credono tanti lavoratori, donne e uomini che hanno ispirato la nascita delle prime cooperative, attraverso i tentacoli avvelenati di un’economia parallela fattura più del Pil di alcuni Paesi Membri della Ue.
Armando Manocchia – – @mail