Oggi 8,3 milioni di ungheresi sono chiamati al voto per decidere se bocciare o meno il sistema di ricollocamento dei rifugiati deciso dall’Ue. Un referendum che ha il sapore di una consultazione pro o contro Bruxelles.
Le solite ong immigrazioniste, al servizio dell’eurocrazia , hanno lanciato una controcampagna per il boicottaggio del voto.
Fino a questo momento il governo di Orban rifiuta qualsiasi obbligo di accoglienza dei rifugiati. Il premier magiaro ha promesso di tradurre i risultati del referendum in un testo di legge senza dare dettagli.
La Commissione europea, che notoriamente non ha simpatia per le consultazioni democratiche, né rispetta l’esito, ha sottolineato che l’esito del referendum non avrà alcun impatto giuridico sugli impegni presi. “Gli stati membri hanno la responsabilità legale di applicare le decisioni prese”, ha ricordato il commissario alle Migrazioni Dimitris Avramopoulos.
Per l’antidemocratico presidente della Commissione Jean-Claude Juncker “se venissero organizzati referendum su ogni decisione dei ministri e del Parlamento europeo, l’autorità della legge sarebbe messa in pericolo”. Il quesito posto agli elettori ungheresi recita: “Volete che l’Unione europea decreti il ricollocamento obbligatorio dei cittadini non ungheresi in Ungheria senza l’approvazione del Parlamento ungherese?”. Una domanda che si accorda perfettamente con i toni tenuti dalle campagne del governo con riferimenti all’aumento delle violenze dopo l’arrivo dei migranti. (con fonte askanews)
“Amo l’Ungheria per quella che è e non voglio che qualcuno la cambi in base a un ordine venuto dall’esterno”, ha aggiunto Orban rilanciando la campagna contro l’immigrazione selvaggia. Le urne saranno aperte dalle 6:00 (le 5:00 in Italia) alle 19:00 (le 18:00 in Italia). Degli 8m,3 milioni di aventi diritto 274.591 ungheresi che vivono all’estero si sono registrati per votare via mail. Il governo ha organizzato un totale di 10.331 seggi in tutto il Paese.