È “saggio” prepararsi all’eventualità di un intervento pubblico nel settore bancario, anche se l’ipotesi rimane “remota” e ciò “non significa che sarà necessario”.
Lo dice il governatore di Bankitalia Ignazio Visco in un’intervista al Foglio, aggiungendo che, rispetto alla possibile entrata di capitali stranieri negli istituti italiani, “non è importante la nazionalità degli azionisti, ma la loro capacità di generare stabilità”.
Visco inoltre smentisce che per il sistema bancario italiano si avvicini un aumento di capitale complessivo da 20 miliardi.
Parlando poi di pensioni, il governatore definisce “comprensibile” un approccio che incentivi l’uscita di alcuni lavoratori dai settori in cui c’è un eccesso di forza lavoro, ma è “sbagliato” pensare di poter incentivare l’ingresso dei giovani “favorendo in maniera sistematica l’uscita dei lavoratori più anziani“.
Sul fronte riforme Visco spiega che l’Italia e l’Europa “devono procedere lungo un percorso di cambiamento, che riguarda certo anche le istituzioni, senza drammatizzare le conseguenze economiche e finanziarie di una scelta o dell’altra”. I vincoli al bilancio dell’Italia, ci tiene però a sottolineare, non vengono dalle regole europee ma dall’alto debito pubblico.
Relativamente a possibili nuove misure Bce, Visco si mostra freddo sulla cosiddetta ‘helicopter money’: “è fuori luogo prospettare un’invasione di della politica monetaria nell’ambito della politica fiscale”. REUTERS