La Russia sostiene una tregua in Siria di due giorni, non di più. “Abbiamo ripetutamente proposto una pausa nei combattimenti di 48 ore, ma gli Stati Uniti rimangono fermi alla loro richiesta di sette, che è un periodo sufficiente ai gruppi terroristici per rifornirsi e raggruppare le forze. Un cessate il fuoco di sette giorni per noi è inaccettabile“, ha dichiarato il vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov.
“Gli Stati Uniti si sono dimostrati finora incapaci di influenzare la situazione ad Aleppo. In queste condizioni, le forze siriane continuano a combattere contro i terroristi”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov il giorno dopo l’ultimatum del segretario di Stato John Kerry che aveva anticipato la sospensione dei contatti fra Stati Uniti e Russia se le forze russe e siriane non avessero posto fine ai raid su Aleppo.
La Russia esprime quindi rincrescimento per la “retorica non costruttiva” di Washington negli ultimi giorni, ma rimane interessata a interagire con gli Stati Uniti sulla Siria, ha continuato il portavoce, sollecitando Washington ad attuare quanto si era impegnata a fare, ovvero a garantire la divisione chiara fra opposizione e terroristi.
Le forze aeree russe proseguono le loro operazioni di sostegno alle attività antiterrorismo siriane, ha aggiunto Peskov, citato dall’agenzia Interfax, sottolineando che gli accordi fra i presidenti di Russia e Stati Uniti non prevedono la rinuncia ai principi dell’antiterrorismo. adsnkronos