“Non è un grande fenomeno, ma dobbiamo conoscerlo, anche se non ci piace: è l’uso dei flussi migratori per introdurre terroristi nell’Unione Europea, adoperando poi documenti contraffatti ottenuti in modo fraudolento”.
Lo ha detto Gilles de Kerchove, coordinatore dell’UE per la lotta contro il terrorismo, in commissione Libe (immigrazione), a Bruxelles. Qui il link alle sue parole, pronunciate nel corso della sua audizione
https://youtu.be/EO4ntdahmUc
De Kerchove ha fissato le infiltrazioni jihadiste sui barconi al terzo livello di rischio tra i sei elencati.
“Dall’Europa stessa arriva l’ennesima conferma del rischio delle politiche di accoglienza sfrenata – dice l’europarlamentare e vicesegretario federale della Lega Nord Lorenzo Fontana, componente della commissione Libe -. Ricordo che già il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti ha rivelato, nell’agosto scorso, che ci sono diversi casi di terroristi entrati in Europa sui barconi, e pure il ministro Orlando ha dovuto ammettere che ci sono elementi che fanno pensare a un ruolo dell’Isis nella gestione dei ‘migranti’.
Anche il comandante generale della Guardia Costiera, ammiraglio Vincenzo Melone, ha dichiarato che non esclude che l’Isis utilizzi gli sbarchi per destabilizzare. L‘Italia e l’UE non hanno più alibi. Di fronte a un rischio effettivo – confermato da diverse fonti autorevoli – voltarsi dall’altra parte è colpevole. Chi si illude di poter scrivere il futuro dell’Europa con l’immigrazione è un folle e un illuso. Nessuna nazione progetta il suo domani importando povertà e soggetti potenzialmente pericolosi”.