Invece di abbassare le tasse per favorire le assunzioni, distribuiscono ancora mancette. Siamo alla follia.
Indovinate a chi andranno VERAMENTE questi soldi!
La sperimentazione sta per partire e da novembre il nuovo assegno di ricollocazione comincerà ad essere attribuito a 10-20 mila disoccupati. Si tratta di un progetto “pilota” che servirà a mettere a regime nel 2017 il modello per tutti i senza lavoro d’Italia. L’idea pare comunque quella di non aiutare i disoccupati dando loro semplicemente un assegno (dal primo gennaio la mobilità non esisterà più), ma mettergli a disposizione gli strumenti utili a ritrovare un lavoro.
Da 1.000 a 5.000 euro a seconda della difficoltà
L’assegno più basso sarà attorno ai mille euro (la cifra esatta non è ancora stata definita) e sarà destinato ai profili più facili da ricollocare come per esempio un giovane ingegnere trentenne che cerchi occupazione in provincia di Milano. L’assegno più elevato arriverà a 5.000 euro e riguarderà invece i disoccupati che hanno meno carte da giocare sul mercato del lavoro. In ogni caso il disoccupato non vedrà denaro ma riceverà un buono da spendere per ottenere un servizio.
Come si spende: il ruolo (discusso) dei centri per l’impiego
Il servizio scelto potrà essere garantito o dai centri per l’impiego o da agenzie per il lavoro private, sarà lo stesso disoccupato scegliere. E qui la questione si complica. Perché in certi territori (la Lombardia per esempio) si è imposta negli ultimi anni l’idea che a fornire questi servizi debbano essere i privati. In altre regioni (l’Emilia Romagna, per esempio) i centri per l’impiego hanno ancora un ruolo centrale. Pubblicie o privati, il loro compito è prendere in carico il lavoratore tramite un tutor, fare un colloquio per capire i punti di forza e di debolezza del candidato, dare un aiuto nello stilare un curriculum e nel cercare e fissare colloqui di lavoro. I corsi di formazione non rientrano nelle competenze del fornitore di servizi che però potrà indicare quali lezioni potrebbero essere utili.
Cosa ci guadagna il centro servizi
I centri più strutturati, poi, potranno anche fornire ai disoccupati il servizio di orientamento vero e proprio. Per quanto riguarda le agenzie per il lavoro private, potranno incassare il bonus pieno dell’assegno di ricollocazione soltanto se il disoccupato viene assunto, e a tempo indeterminato. Il bonus di dimezzerà nel caso l’assunzione sia a termine e così via declassando. Nel caso il lavoratore non venisse assunto all’agenzia sarà riconosciuta una quota dei costi sostenuti per i colloqui.
Chi ha diritto all’assegno
L’assegno di ricollocazione spetta ai disoccupati che hanno almeno quattro mesi di Naspi. La Naspi è stata istituita il primo maggio dell’anno scorso quindi sono già numerosi i disoccupati che l’hanno ricevuta per almeno quattro mesi. Si parla di poco meno di centomila disoccupati al mese ed è nel contesto di questa platea che l’Anpal, la nuova agenzia per le politiche attive del lavoro, estrarrà a sorte un campione di oltre 10 mila disoccupati. L’obiettivo della sperimentazione è testare l’assegno ed eventualmente modificare il modello prima di metterlo a regime.
Iscrizione on line obbligatoria
Prima di tutto sarà però necessario dare il via al nuovo portale dell’Anpal (in sostituzione dell’attuale cliccalavoro) a cui tutti i disoccupati saranno chiamati a iscriversi. Questo passaggio dovrebbe avvenire già nel mese di novembre. Dopo di ché sarà inviata per posta una lettera ai 10 mila disoccupati selezionati. Nella missiva sarà presente un codice e una password. Con questi elementi il disoccupato accederà a un’area riservata del sito dove potrà vedere a quanto ammonta il suo assegno. Prima di iniziare l’attività di orientamento vera e propria, però, sarà indispensabile formalizzare la scelta del centro per l’impiego.
Chi non si presenta ai colloqui perde la Naspi
Se la sperimentazione parte a novembre, per l’operatività a regime dell’assegno di ricollocazione bisognerà aspettare il 2017. Chi non si presenterà ai colloqui si vedrà decurtata la Naspi. A comunicare all’Inps i mancati adempimenti del disoccupato sarà direttamente il centro per l’impiego. È probabile che non tutti i disoccupati si renderanno disponibili. Di certo chi incassa la Naspi e nello stesso tempo lavora in nero potrebbe non ritenerlo conveniente.
REDAZIONE TISCALI