Roma – Incontro a tre, ma l’Italia non c’e’. Mercoledi’ il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker partecipera’ con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande a una cena organizzata dallo European Round Table of Industrialist a Berlino. Juncker, Merkel ed Hollande, ma non Matteo Renzi. Un mancato invito che giunge poco dopo la battuta con cui il presidente della Commissione Ue aveva ricordato a Roma di averle gia’ concesso, in termini di flessibilita’, la bellezza di 19 miliardi.
L’Europa, insomma, manda segnali di insofferenza, anche se da Berlino ci si affretta a dire che non si tratta di discriminazione. Sia uno schiaffo diplomatico o meno, le divergenze tra il governo italiano ed i principlai partner comunitari sembrano resistere e sussistere, anche in tempi in cui la Brexit dovrebbe spingere a serrare le file.
Renzi si lancia in un duro attacco alle politiche di austerity. “Non servono a niente e fanno male” dice intervenendo all’inaugurazione del nuovo museo della Ducati, a Bologna. “Gli Stati Uniti, grazie ad Obama, in 8 anni sono al segno piu’ con un’economia che supera la crisi. In Europa c’e’ un meccanismo sbagliato – ha detto Renzi – che porta a buttare via il bambino con l’acqua sporca ed a tagliare anche quello su cui bisognerebbe investire. Questo va cambiato. Occorre rilanciare con la forza del passato le grandi sfide del futuro”.
E, se non fosse ancora chiaro il concetto, il presidente del Consiglio ci torna sopra in un’intervista alla Washington Post. “Il problema e’ la mancanza di strategia dopo la Brexit”, critica i vertici del Vecchio Continente, “Se noi considerassimo la Brexit come un problema burocratico non riusciremmo a capire il messaggio che arriva dal popolo britannico”. “Il problema non sono i migranti, la mancanza di reazione dell’Europa, l’Europa non ha una visione, abbiamo bisogno di una startegia per i prossimi dieci anni, noi abbiamo l’opportunita’ per cambiare”.(AGI)