BOLOGNA, 21 SET – La Guardia di Finanza di Bologna ha perquisito ieri l’ufficio di un giudice tributario e gli studi di alcuni professionisti, nell’ambito di un’indagine con cinque indagati, anche per il reato di corruzione. Ne dà notizia il Resto del Carlino, e la notizia ha conferme in ambienti investigativi.
Secondo l’ipotesi di accusa, che si sta cercando di riscontrare attraverso l’analisi dei documenti sequestrati da parte del nucleo di polizia tributaria e sentendo alcune persone, il giudice potrebbe aver aggiustato i processi dietro il pagamento di somme di denaro, veicolate attraverso professionisti compiacenti. Il meccanismo è ancora tutto da ricostruire.
L’inchiesta, partita alcuni mesi fa con l’invio di atti dalla Procura di Milano, è coordinata dal Pm Morena Plazzi. Tra le altre cose si stanno approfondendo le ragioni del trasferimento del giudice dalla Lombardia a Bologna. L’indagato non sarebbe un magistrato, ma un professionista: non tutti i giudici delle commissioni tributarie sono infatti ‘togati’. ansa