Chi persevera in ciò che crede quasi sempre alla fine la spunta. L’incubo che stiamo vivendo è qualcosa di surreale, più si matura consapevolezza sul reale stato delle cose, più ciò che ci circonda si rivela assurdo ed inaccettabile. Sto parlando dell’inganno del millennio. Mai nella storia si era riusciti a plagiare centinaia di milioni di persone con tale cinismo, disonestà, crudeltà. Qualcuno dirà «…e tutto ciò senza sparare un solo colpo», Bè questo non è del tutto corretto, gli eventi che stiamo vivendo e che man mano iniziano a rivelare il vero volto della tragedia, sono eventi che si avvicinano molto ad un vero e proprio genocidio. Solo in Italia si manifestano circa 6000 suicidi all’anno e buona parte di essi sono concatenati direttamente o indirettamente alle scellerate decisioni di austerità decise da farabutti in mala fede e da imbecilli imbambolati. Dall’entrata in vigore di certe eurofollie, in Italia si contano numeri drammatici ogni giorno di “autoeliminazioni” che sommati vanno oltre le centomila vite innocenti (dati ASL e Questure, confermati dalla stessa ISTAT che attualmente osserva il divieto governativo di pubblicazione, cioè osserva l’imposta censura).
Per spiegare bene l’inganno ci vorrebbe a dir poco una serie di libri che vedessero il tutto da una nuova angolazione, dalla prospettiva di un cittadino che ha capito. Mi riferisco a concetti inediti che esulano dalle note divulgate da accademici, giuristi e da economisti. Ma per dare un saggio esemplificativo di ciò che intendo, mi limito a parlare di un aspetto troppo trascurato concernente la moneta unica e la strumentalizzazione di massa attraverso la sintassi, cioè attraverso la sostituzione di alcuni termini con altri impropriamente abusati per decenni.
IL DRAMMA DELL’ORGIA ENTUSIASTICA COLLETTIVA
Per illustrarvi il mio pensiero vi riporto un’esperienza vissuta nell’82. L’Italia giocava contro la Germania la finale del mondiale in Spagna. Cabrini ad inizio partita sbagliò un rigore, ero nel bar in piazza e seguivo insieme a decine di iperadrenalinici tifosi quella memorabile finale. Alla fine battemmo per l’ennesima volta i tedeschi (3-1) e ci laureammo campioni del mondo. Dopo il triplice fischio dell’arbitro iniziarono nutriti e deliranti caroselli anche nella tranquilla Grosseto; immagino cosa sarà avvenuto in città come Napoli e Roma. Mentre ero in piazza a sventolare come tutti i ragazzotti la bandiera del tricolore, vidi che le auto invasero anche la ZTL del centro storico. I vigili urbani anziché multarle esultavano insieme agli automobilisti indisciplinati che avevano invaso la zona limitata al traffico e che, anzi, facevano il girotondo insieme alle auto, moto, jeep e furgoni ruotando intorno alla statua di Leopoldo di Lorena di piazza Dante.
Tutti, ma proprio tutti esultavano, ognuno sembrava in preda ad una crisi di euforismo estremo. Sembravano tutti drogati. Ad un tratto vidi nel “girotondo” una vecchia 500 completamente imbrattata con i colori a spry bianco, rosso e verde che tamponò violentemente una berlina nuova di pacca: una Super Mirafiori 2.500 dell’epoca. La piccola Fiat 500 con 7 o 8 ragazzi che sbucavano dal tettino con bandiere e trombe sfasciò letteralmente il fanale posteriore alla berlina danneggiandone anche il paraurti. L’uomo della Super Mirafiori scese a vedere il danno bloccando la bolgia del carosello. Anche dalla 500 uscì il giovane conducente indirizzandosi verso il cinquantenne tamponato che osservava il fanale a penzoloni. Prima che l’uomo dicesse alcunché, il giovane della 500 lo abbracciò come fosse il suo fratello maggiore urlandogli «Campioni del mondo, campioni del mondo!!» L’uomo all’inizio un po’ perplesso si rilassò e sorridente disse «Cazzo io nemmeno lo seguo il calcio ma in Germania ci lavoro da emigrante, non sai come sto godendo nell’aver vinto proprio contro i tedeschi» Abbracciò il giovane della 500 ed i suoi scalmanati amici unendosi a loro e saltando urlava come tutti: «Campioni del mondo, campioni del mondo…»
Ecco, la stessa cosa succede in mare quando un branco di squali si imbatte in una balena alla deriva. Dall’eccitazione gli squali, prima del banchetto, si mordono a vicenda, nessuno sembra sentire dolore, anzi sembra quasi che i morsi aiutino a controllare l’eccesso di euforia. Ogni squalo azzera il proprio istinto difensivo.
L’INGANNO DIETRO L’EUFORIA
Inizio millennio; l’Italia entra nel club della moneta privatizzata. Giornali, Tv, talk show da anni martellavano sulla necessità di non rimanere isolati (da cosa? Da chi?).
EVVIVA LA MONETA PRIVATA
1- E’ da folli e criminali promuovere come “necessità” la perdita del controllo della propria economia e del proprio sistema monetario per consegnarne le leve alle Divinità esterne di Bruxelles.
SUA MAESTA’ L’EUROFINANZA
2- Per una certa èlite era indispensabile doversi onorare del fatto che la finanza non fosse più al servizio del sistema paese e dei cittadini ma, al contrario, che finalmente paese e cittadini fossero messi al servizio della finanza e degli speculatori (reati da carcere a vita).
IL DIO SPREAD
3- Conferire l’onore agli italiani di potersi sentire tutti proni alla suprema ed indiscutibile entità santificata dello spread. Nei restanti paesi al mondo come anche nell’Italia della Lira, lo spread era temibile come la lista di pizze nei menù delle pizzerie. Oggi con lo spread si ricattano, a volte si ribaltano, governi democraticamente eletti.
LA MONETA CHE OBBLIGA TAGLIO DEI SALARI E DEI DIRITTI (sinistra e sindacati vergognosi traditori)
4- Insomma bisognava moralizzare il mondo, serviva dire basta con lo “scaricare” sempre sulla povera moneta gli aggiustamenti di competitività (fluttuazione valutaria del cambio flessibile), bisognava aggiustare le competitività con la eliminazione dei diritti dei lavoratori e finalmente sottoporsi ai fantastici ed educativi tagli dei salari. Anche se nel resto del mondo i rimanenti 200 sistemi monetari continuavano a funzionare come la nostra ex Lira, per i gegni di Bruxelles essi costituivano un’anomalia. Tutti i sistemi monetari del mondo, fuori dall’Euro erano una sorta di orrore da ripudiare, non era accettabile che una moneta servisse a moderare e “sfrizionare” le leve dell’occupazione e dell’inflazione. Fattori quest’ultimi per noi logici, civili e Costituzionali, invece per gli €uroimbecilli erano fattori immorali quanto la svalutazione competitiva (sapessero almeno cos’è!!).
Non si può difendere l’€urofollia e allo stesso tempo proporsi come paladino per i diritti dei lavoratori.
L’Euro è nato per distruggere i diritti dei lavoratori e soprattutto i salari. Ma la cosa più grave è che il “damping” è unidirezionale, vale a dire che diritti e fette di salario una volta persi non li avrete mai più indietro. SVEGLIA!!
A CHI RISPONDE L’EURO?
5- Per i gegni di Bruxelles, per i bokkoniani, così come per il gregge piddino è sempre stato irrilevante (o gelosamente nascosto) che nel resto del pianeta ogni moneta rispondesse ad un popolo e ad uno Stato. Per i detti babbei era sufficiente che la moneta rispondesse alle esigenze dei banchieri e dei creditori. Entità sovranazionali che hanno come scopo nella vita due cose su tutte:
1- Creare debiti e debitori il più possibile
2- Fare in modo che la moneta restasse stabile e che non deteriorasse il credito da ESSI vantato versi i debitori, anche a costo di austerità, suicidi, disoccupazione, azzeramento della serenità e cancellazione di sogni e futuro per intere generazioni.
Lo so, lo so, starete pensando che i gegni eurofanatici questa questione non l’hanno svelata proprio in modo così chiara e veritiera. Però come possiamo non ricordare salami e mortadelle in piazza a sventolar la bandiera dei banchieri (fondo blu con 12 stelle gialle in cerchio al centro) tutti entusiasti davanti alle telecamere dei Tg locali, nazionali ed esteri. Ma un pensiero dedichiamolo anche al popolo italiano, quella gente che si era appena dissanguata per pagare la quota necessaria per entrare in quel “club“.
Tutti appassionatamente insieme ad applaudire quasi come in quel giorno d’estate dell’82.
A proposito, mister “mortadella” noto anche come il “sonnifero balbuziente di Bologna” disse che le prospettive di crescita e benessere erano tali che avremmo guadagnato di più, anche lavorando meno, e che il salasso per entrare nell’Euro sarebbe stato restituito al popolo attingendo dalle enormi ricchezze che da lì a poco si sarebbero concretizzate (qui però andrebbe aggiunto un sacrosanto: #Esticazzi!! Ma per pudore tralascio)…continua…
Dal Blog – Carlo Botta